MONNEZZA E APPALTI TRUCCATI. Il processo a Carlo Marino, Savoia & c. trasloca a S. Maria C.V.
16 Maggio 2024 - 15:54
C’è l’incompetenza territoriale. Il dibattimento prenderà il via a luglio dinanzi alla corte presieduta dal giudice Enea di Santa Maria Capua Vetere
CASERTA – Prenderà il via il prossimo 9 luglio, dinanzi ai giudici della prima sezione penale di Santa Maria Capua Vetere (presidente Sergio Enea), il processo per le presunte turbative d’asta per gli appalti rifiuti in vari Comuni del casertano. Il processo si era aperto dinanzi alla settima sezione del tribunale partenopeo, presidente Michele Ciambellini, che però si è dichiarato incompetente per territorio, inviando gli atti a Santa Maria Capua Vetere per la fissazione della nuova udienza.
Sotto accusa l’imprenditore Carlo Savoia, il sindaco di Caserta Carlo Marino (il Comune si è costituito parte civile attraverso il suo vice Emiliano Casale) il funzionario Marcello Iovino, dirigente del settore Ambiente sempre nel Capoluogo, Antonio Raiano, sindaco di Curti, il comandante della polizia locale di Curti Iginio Faiella, l’ex funzionario del Comune di Caserta Giuseppe D’Auria.
L’indagine della Dda e dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (Noe) partì nel 2018 e portò a sei arresti il 21 dicembre 2021. Per i magistrati anticamorra Fabrizio Vanorio e Maurizio Giordano sarebbero state almeno 44 le gare d’appalto bandite da altrettanti Comuni delle province di Caserta, Napoli, Salerno, Benevento, Latina e Potenza nel settore dei rifiuti solidi urbani, che sarebbero state “aggiustate” dall’imprenditore Carlo Savoia, e dai suoi collaboratori, con la complicità di alcuni sindaci e dei funzionari pubblici.