NAPOLI. False consulenze al Cnr, 6 arresti e sequestri per 2 milioni e 300mila euro
20 Novembre 2019 - 09:57
NAPOLI – Nella mattinata odierna, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli sta
eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 6
soggetti indagati, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale partenopeo,
su richiesta della Procura della Repubblica partenopea.
I destinatari del provvedimento cautelare sono indiziati di appartenere ad un’associazione
per delinquere finalizzata alla consumazione dei reati di peculato, falso ideologico e
materiale, nonché di emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, sono scaturite da una
denuncia presentata dalla Direzione Generale del Consiglio Nazionale delle Ricerche
(CNR), su segnalazione di un’integerrima funzionaria dell’allora Istituto per l’Ambiente
Marino Costiero (I.A.M.C.) di Napoli, adesso denominato Istituto delle Scienze Marine, in
relazione a talune anomalie gestionali riscontrate presso il medesimo Ente e riguardanti
delle fittizie spese per consulenze assegnate a società, in massima parte con sede legale
e operativa a Roma, nonché a Milano.
In particolare, l’attività investigativa ha consentito di accertare che gli indagati hanno
organizzato “false gare” allo scopo di simulare l’affidamento diretto di consulenze fittizie a
società compiacenti, predisponendo tutta la documentazione amministrativa prevista per la
stesura dei contratti, compresi i preventivi di spesa.
I falsi affidamenti oggetto di indagini, relativi al periodo 2010-2016, sono stati resi possibili
grazie a un collaudato sodalizio criminale, ove il “deus ex machina” dell’intera
organizzazione è risultato essere un funzionario del C.N.R., Dott. Massimiliano Di Bitetto,
divenuto anche Direttore Generale del predetto Consiglio, promotore e regista dell’intera
organizzazione, con la collaborazione degli altri soggetti indagati, in particolare, Paolo
D’Anselmi e Simone Morganti, quali amministratori di società operanti nel settore delle
consulenze ad imprese, Cilli Michele, tenutario delle scritture contabili delle società
coinvolte nel disegno criminoso, nonché con l’intervento di altri soggetti “prestanomi” e/o
“partecipanti all’associazione”.
Grazie all’opera degli imprenditori coinvolti, sarebbero state utilizzate, a rotazione, oltre 20
società, intestate a prestanome e in molti casi prive di strutture organizzative e di
personale, create al solo scopo di beneficiare dei contratti relativi alle consulenze fittizie,
mai realizzate, affidate sia dall’I.A.M.C. di Napoli che da altre strutture dello stesso
Consiglio Nazionale.