NICOLA SCHIAVONE “IL COMMERCIANTE”. Ecco i due negozi del Medì e di via Roma ad AVERSA che Giacomo Capoluongo e Nicola Pirozzi proposero al figlio di “Sandokan”

27 Marzo 2019 - 18:00

AVERSA(g.g.) Discorsi vaghi. E’ chiaro che la magistratura inquirente della dda pone domande a Nicola Schiavone allo scopo di trovar riscontro, di incrociare conoscenze di fatti e di circostanze. In certi casi, come abbiamo letto nell’ampia trattazione che abbiamo dedicato agli interrogatori del super pentito, l’incastro riesce, in altri casi, come ad esempio per i De Felice, titolari di bar a Casal di Principe, non riesce.

E a questa seconda categoria di verifica appartiene, a questo punto con ogni probabilità, anche l’accertamento, da parte della dda, di possibili relazioni imprenditoriali, di possibili partecipazioni societarie di fatto del clan dei casalesi in altre due note attività commerciali. La prima è quella dell’imprenditore Francesco Tessitore, titolare di importanti negozi di scarpe all’interno del centro commerciale Medì di Teverola; il secondo, sempre rimanendo al settore calzaturiero, riguarda il commerciante Apicella, che dovrebbe avere, nel ricordo non chiaro di Nicola Schiavone, un negozio al centro di Aversa, nell’arteria principale della città, cioè in via Roma.

Ma in entrambi i casi, rispondendo alle domande del giudice e anche degli avvocati, durante l’udienza del gennaio scorso, Schiavone chiarisce di non essere mai entrato a far parte del business di questi due negozi.

Non dice neppure di non saperne assolutamente nulla, però. Sicuramente gliene parlò il “solito” Giacomo Capoluongo, che si configura come un vero e proprio manager dell’imprenditoria commerciale dell’agro aversano, potenzialmente appetibile per il clan dei casalesi. Attenzione, non solo Giacomo Capoluongo,

ma anche il trentolese Nicola Pirozzi, spesso ospite delle propalazioni di Schiavone: “A me – ha dichiarato testualmente in aula il figlio di Francesco Schiavone Sandokan – fu riferito da Giacomo Capoluongo e da Nicola Pirozzi stesso che tenevano questi interessi di questi negozi di scarpe al Medì, ad Aversa, perchè gli prestava i soldi.” 

Per quanto riguarda Apicella: “Mi parlavano (Giacomo Capoluongo e Nicola Pirozzi, n.d.c.) di un altro negozio ad Aversa, mi pare che si chiamava Apicella“.

Ma in entrambi i casi, questi discorsi caddero nel vuoto e Schiavone afferma con chiarezza di non aver mai contribuito allo sviluppo di queste due attività imprenditoriali.