NICOLA SCHIAVONE, STORICO DELLA POLITICA. Racconta di quando Pietro Paolo Ferraiuolo era il collante tra lo zio Nicola Ferraro e Nicola Cosentino

1 Aprile 2019 - 16:38

CASAL DI PRINCIPE – L’epilogo della deposizione in aula svolta lo scorso 13 marzo da Nicola Schiavone, dentro al procedimento incardinato nella sezione misure di prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presidente Massimo Urbano, chiamato a decidere sul ricorso presentato dalla dda affinchè le pesanti misure patrimoniali vengano ricostituite nei confronti di Nicola Ferraro, si chiude con la risposta ad una domanda, formulatagli dell’avvocato Giuseppe Stellato, che di Nicola Ferraro è uno dei difensori. Stellato chiede a Schiavone se lui conosce ed eventualmente ha avuto mai a che fare con familiari di Ferraro.

Il figlio dell’ex capo del clan dei casalesi, successore naturale di suo padre, risponde con cognizione di causa, dimostrando di essere uno che a Casal di Principe ci stava e conosceva bene tutte le strutture familiari più importanti.

Poi, Schiavone dimostra una seconda cosa. O meglio, la dimostra ancora una volta, perchè già nei passi precedenti di questo interrogatorio, ha espresso conoscenze dei fatti della politica ad un livello pari o addirittura superiore a quello posseduto da chi la politica la faceva attivamente.

Dunque, l’affermazione che Nicola Schiavone fa sul medico di Casal di Principe, Pietro Paolo Ferraiuolo, zio di Nicola Ferraro, finisce per saldarsi con un’altra descrizione, relativa al cursus politico dello stesso Ferraro, prima forzista e cosentiniano, poi transitato nell’Udeur di De Franciscis e divenuto anti cosentiniano, al punto da spostare gli equilibri delle elezioni provinciali del 2005, vinte dal pediatra di Tuoro proprio ai danni di Nicola Cosentino.

Nicola Schiavone ricorda perfettamente che Pietro Paolo Ferraiuolo fu consigliere regionale, in nome e per conto di Nicola Ferraro, e lo fu rappresentando Forza Italia. C’è un pieno riscontro storico in queste ricostruzioni: Pietro Paolo Ferraiuolo è stato eletto al consiglio regionale alle elezioni del 2000, quando entrò anche Paolo Romano, sostenuto dalla famiglia Cosentino. Per 5 anni assumendo anche la carica di vice presidente del consiglio regionale rappresentò, però, più Ferraro che Forza Italia che, in quel periodo, erano in piena consonanza di azioni e di ambizioni, salvo poi rompere i rapporti su una questione concreta, quella dei rifiuti, in cui si stava consolidando e in cui stava crescendo, prepotentemente ruolo e presenza dei fratelli Sergio e Michele Orsi, divenuti acerrimi rivali di Nicola Ferraro, difesi da Nicola Cosentino anche nel nome della disponibilità che gli Orsi mostrarono nel mettere a completa disposizione della politica, di Forza Italia, ma anche di Alleanza Nazionale di Landolfi, tutto ciò che Eco 4 poteva mettere a disposizione della politica.

Nitido ed esatto è anche il ricordo di Nicola Schiavone sull’attività della madre di Nicola Ferraro, la quale era titolare di un magazzino del consorzio agrario che vendeva al dettaglio prodotti dell’agricoltura all’interno dell’ampio cortile del palazzo di via Vaticale, dove Nicola e suo fratello Luigi Ferraro, anche lui attivo nel settore dei rifiuti, soprattutto con Matese Ambiente e dunque anche lui conosciuto da Nicola Schiavone, abitavano quando risiedevano a Casal di Principe.