Omicidio Mollicone. “Una corda al collo del mio cane per intimidirmi”

19 Luglio 2021 - 14:00

La morte di Santino Tuzi, il brigadiere morto suicida dopo aver rivelato di aver visto Serena Mollicone uscire dalla caserma dei carabinieri di Arce il 1 giugno del 2001, continua ad avere dei retroscena inquietanti. A rivelare l’ennesimo dettaglio e’ stata la figlia, Maria Tuzi. “Quando ho incominciato a voler fare chiarezza sulla morte di mio padre sono rimasta vittima, insieme ai miei familiari, di atti intimidatori. Sono arrivati anche ad appendere una corda al collo del mio cane che solo per un miracolo non e’ morto soffocato“. I particolari di questa tristissima esperienza Maria Tuzi li ha resi noti partecipando alla presentazione del libro ‘Il buio sotto la divisa’ scritto dalla giornalista Sara Lucaroni. La manifestazione si e’ tenuta presso la villa comunale di Frosinone organizzata dal sindaco di Pastena, Arturo Gnesi.

Il giorno che mio padre si e’ ucciso o l’hanno istigato ad uccidersi – ha aggiunto Maria Tuzi –, sono venuti a bussare a casa i carabinieri. In quel preciso momento abbiamo capito che a papa’ era accaduto qualcosa di brutto. Vennero i suoi superiori e ci dissero che si era ucciso per questioni sentimentali. Come si fa a dire ad una figlia, ad una moglie ad un figlio, a dei nipoti che stavano vivendo un dramma senza fine, che tutto era accaduto per questioni di donne. In quel momento eravamo scioccati dal dolore e per questo abbiamo creduto a quelle parole. Ma poi, con il passare dei mesi e grazie anche ai tanti colloqui avuti con Guglielmo Mollicone, abbiamo capito che mio padre

– ha ricordato la donna – poteva essere morto per altri motivi, ben piu’ gravi. Mio padre era diventato nonno da poco, amava mio figlio, amava me, mio fratello, mia madre e non avrebbe mai commesso un gesto del genere perche’ era un uomo coraggioso. E che mio padre non fosse un vigliacco lo ha dimostrato raccontando la verita’ su Serena Mollicone. E’ stato coraggioso mio padre ed e’ quello l’uomo che ho conosciuto e di certo non l’uomo che hanno provato a descrivere in quei giorni terribili“.