CLAN DEI CASALESI, omicidi di annata: si attende l’esito del Tribunale della libertà per Dell’Aversano

5 Settembre 2018 - 18:21

SAN CIPRIANO DI AVERSA (t.p.) – Questa mattina è stato discusso il riesame per Cristofaro Dell’Aversano, 50 anni, di San Cipriano, detenuto nel carcere di Terni. Stralciata la sua posizione rispetto agli altri tre imputati. Il 50enne, difeso dall’avvocato Paolo Caterino, è accusato dell’omicidio e di concorso in tentato omicidio, detenzione e porto illegale di arma da fuoco, aggravati dal metodo e finalità mafiose.

L’indagine, avviata nel 2016, anche a seguito di alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia quali Antonio IovineBruno LanzaGiuseppe Misso Salvatore Orabona, ha consentito di far luce su due episodi delittuosi avvenuti il 20 luglio 2001 nell’agro aversano, a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro: l’omicidio di Nicola Villano e il tentato omicidio di Raffaele della Volpe.

In particolare, dalle attività investigative è emerso che:

– i mandanti degli eventi delittuosi sono stati Antonio Iovine Michele Zagaria;

– gli esecutori materiali sono stati Cristofaro Dell’Aversano e Vincenzo Conte, mentre Claudio Giuseppe Virgilio ha avuto il compito di agevolare negli spostamenti i componenti del gruppo di fuoco.

Gli accertamenti condotti hanno consentito di appurare che gli allora latitanti Iovine Michele Zagaria avevano stabilito che Raffaele Della Volpe, capo zona su Aversa, doveva essere eliminato poiché aveva costituito un suo gruppo criminale che aveva cominciato a muoversi in autonomia, omettendo di versare al clan dei casalesi il provento delle estorsioni. In tale contesto, venne organizzato un gruppo di fuoco che, il 20

luglio 2001, dopo aver incrociato ad Aversa l’auto su cui viaggiava Della Volpe, aprì il fuoco, ma la vittima riuscì a scampare all’attentato anche perché i killers non proseguirono nell’azione delittuosa in quanto notarono la presenza in macchina della moglie e della figlia di pochi mesi.

Dopo poco, il gruppo criminale, avendo riconosciuto in un autolavaggio di San Marcellino, durante il tragitto di ritorno verso San Cipriano d’AversaNicola Villano, ritenuto vicino a Della Volpe, esplosero nei suoi confronti numerosi colpi di arma da fuoco, uccidendolo. Il giudice del riesame che dovrà pronunciarsi sulla misura cautelare, cioè sul carcere- non carcere, si è riservato sulla posizione di Dell’Aversano.