Operaio “in nero” muore fulminato dai fili elettrici. Chiesto il processo per il suo datore di lavoro

12 Aprile 2025 - 09:47

L’operaio morì mentre era intento a maneggiare una scala in alluminio urtando contro i cavi elettrici

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SANTA MARIA CAPUA VETERE Richiesta di rinvio a giudizio a firma del Pubblico Ministero del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dott.ssa Daniela Pannone, per l’imprenditore agricolo Aniello D’Angelo , 62 anni di Santa Maria Capua Vetere che, nella sua qualità di datore di lavoro, per sua colpa consistita nell’inosservanza delle norme per la prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro, provocava la morte di un suo operaio agricolo Salvatore Ferraro per cui egli risponde di omicidio colposo per infortunio sul lavoro nella forma aggravata.

Il defunto operaio Ferraro Salvatore, dagli accertamenti eseguiti dalla stazione dei carabinieri competente, non era stato assunto regolarmente, e perdeva la vita durante la raccolta di ciliegie in un frutteto di proprietà di D’Angelo Aniello in quel di Castel di Sasso, mentre era intento a maneggiare una scala in alluminio di circa sei metri, a posizionarla e a salirci sopra, urtava proprio con la scala contro i cavi elettrici che erano sul frutteto e lo sovrastavano. Per queste ragioni rimanendo cosi folgorato e perdendo la vita in quanto la scala faceva da conduttore elettrico con i fili di alta tensione. Inutile i soccorsi che non potevano fare altro che constatare la sua morte.

La Procura della Repubblica ha contestato a D’Angelo Aniello, difeso dagli avvocati Gaetano Crisileo e Raffaele Crisileo, anche la violazione delle norme di sicurezza sul lavoro perché, quale datore di lavoro di lavoro del povero operaio nell’affidargli i compiti da svolgere non ha tenuto conto delle sue capacità lavorative e delle sue condizioni di salute e di sicurezza nè lo ha sottoposto a visita medica al fine di accertarne l’idoneità sanitaria alla mansione di
operatore agricolo che svolgeva. Infine il defunto operaio Ferraro Salvatore, come contestato dal PM, non era stato formato e informato sui rischi della sua mansione di lavoro e del luogo in cui operava, al momento del decesso, ovvero su come andava utilizzata in sicurezza la scala in alluminio e sui rischi di natura elettrica in cui poteva incorrere ne’ gli erano stati dati i necessari ed idonei dispositivi di protezione e di prevenzione.

A breve la fissazione dell’udienza preliminare dinanzi al Giudice del Tribunale sammaritano dott. ssa Pasqualina Gaudiano in cui si costituiranno parte civile la moglie e i figli del defunto Ferraro Salvatore assistiti dall’avv. Alfonso Iovino.