ORDINE DI HAGAL. Rito iniziatico in una chiesa sconsacrata: ECCO DOVE

16 Novembre 2022 - 20:55

Secondo quanto è emerso durante le indagini della Digos di Napoli, gli aspiranti adepti, dovevano recitare preghiere e invocare divinità pagane

SAN NICOLA LA STRADA/MADDALONI – Dovevano sottoporsi a un vero e proprio rituale iniziatico coloro che volevano entrare a far parte dell’Ordine di Hagal, associazione sovversiva, di stampo neonazista, negazionista e suprematista, decapitata ieri dalla Polizia di Stato che ha arrestato quattro persone tra cui il presidente e il vice presidente.

Secondo quanto è emerso durante le indagini della Digos di Napoli, gli aspiranti adepti, dovevano recitare preghiere e invocare divinità pagane. Il tutto, secondo la documentazione sequestrata dagli investigatori, doveva avvenire nello spiazzo antistante una chiesa sconsacrata. L’Ordine di Hagal si presentava come una vera e propria associazione formale, con tanto di atto costitutivo e sede, a San Nicola La Strada, e come tutte le associazioni era prevista un’iscrizione e il pagamento di apposita quota (pari a 30 euro).

Gli aderenti, chiamati anche “adepti” dovevano aderire al regolamento interno dell’Ordine, come da statuto, impegnandosi a un voto di segretezza verso l’esterno e anche verso lo stesso Ordine.

Bisognava compilare un questionario, rispondere a nove domande chiave, e gli adepti venivano prescelti dal vertice come accade nei gruppi a connotazione religiosa solo dopo che ne era stata testata la formazione e la “fede”: ai suoi seguaci veniva chiesto di contrapporsi ai “nemici’ (gli ebrei, ma anche gli stranieri) fino a “morire per la causa”.

Irreperibile un ucraino di Termopil, si chiama Anton Radomsky, 27 anni, destinatario di una misura cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli Federica de Bellis nell’ambito dell’indagine sull’associazione con finalità di terrorismo di matrice neonazista, suprematista e negazionista, sgominata oggi dalla Polizia di Stato. Il 27enne ha trascorso lungo tempo nel Napoletano e poi è tornato nel suo Paese. Gli inquirenti gli contestano compiti esecutivi nell’ambito dell’organizzazione, come l’addestramento militare degli associati e il reclutamento. Stessa misura cautelare nei confronti di Maurizio Ammendola, 43 anni, maddalonese e  presidente dell’associazione finita sotto inchiesta, l’Ordine di Hagal, Michele Rinaldi, 47 anni, vice presidente, Massimiliano Mariano, 46 anni (che si occupava di indottrinamento) e Gianpiero Testa, 25 anni, amico di Radomsky, che si occupava di procacciare proseliti, escursioni e riunioni. Nei confronti di Fabio Colarossi, 36 anni, il gip ha invece disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria di Roma.