ORE 14.06 ESCLUSIVA. Processo carburanti: Nicola e Giovanni Cosentino assolti in Appello

14 Settembre 2018 - 14:08

CASERTA[g.g.] Ieri una notizia pessima per Nicola Cosentino, i 4 anni definitivi sanciti dalla Cassazione per la vicenda della corruzione consumata in concorso con due agenti di polizia penitenziaria del carcere in cui l’ex sottosegretario era recluso. Oggi, invece, una notizia buonissima e cioè l’assoluzione piena, da parte della corte di appello di Napoli, dalle imputazioni pesanti, collegate a presunte e, a questo punto, ancor più presunte intimidazioni camorristiche subite dall’imprenditore Luigi Gallo, affinchè eliminasse il proprio distributore di carburanti che, lungo la Nola-Villa Literno, all’interno del comune di Villa di Briano, avrebbe dato fastidio agli affari di Giovanni e Nicola Cosentino.

Già qualche mese fa, in un processo che abbiamo seguito in maniera abbastanza attenta, c’eravamo accorti che i giudici del secondo grado non avevano maturato la stessa convinzione relativamente alle condizioni di salute dell’ex sindaco di Villa di Briano, Raffaele Zippo, il quale in uno dei nodi più controversi e più contestati dagli avvocati difensori, durante il processo di primo grado aveva avuto la possibilità, accordatagli dal giudice e dal suo collegio del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, di non presentarsi in aula, allo scopo di sottoporsi agli esami e ai contro esami delle parti, considerando così valido e acquisito tutto ciò che lo Zippo aveva affermato al cospetto della sola parte inquirente, cioè dei magistrati della dda.

Zippo in aula, a Napoli, c’è dovuto andare. I giudici hanno dimostrato una grande motivazione ad ascoltarlo. Hanno riaperto in pratica il dibattimento. Cosa che avviene raramente in sede di appello. Quel farfugliamento di parole confuse che Zippo ha espresso ha fatto sì che la corte desse ancora più volume ai dubbi riguardanti il teorema accusatorio. Perchè Zippo era colui il quale, da sindaco di Villa di Briano, rappresentava il testimone fondamentale nel momento in cui affermava di aver ricevuto pressioni finanche dalla prefettura, al tempo retta da Maria Elena Stasi, persona vicinissima a Luigi Cesaro detto la polpetta e lo stesso Cosentino, affinchè impedisse a Gallo di aprire il suo distributore.

Insomma, Zippo diventa un testimone irrilevante perchè nella ricostituzione di un’impalcatura più ortodossa del processo ordinario che rende sempre doverosa la formazione della prova all’interno del dibattimento, quando parla davanti all’accusa e alla difesa non forma nessuna prova contro i Cosentino.

La sentenza di assoluzione è accompagnata dalla trasmissione degli atti relativi alle denunce e alla dichiarazioni di Gallo alla Procura della Repubblica, non sappiamo ancora se quella di Napoli o a quella di Napoli nord. In poche parole, ora è lui a rischiare di finire sotto processo.

Legittima la soddisfazione dell’avvocato casertano Vittorio Giaquinto che molto si è battuto in un’appassionata difesa del suo cliente Giovanni Cosentino.