ORE 21:03 UFFICIALE. CAMPANIA ZONA GIALLA. De Luca, che voleva chiudere tutto, perde la battaglia col Governo. Libertà di movimento, coprifuoco alle 22:00. Ecco cosa si potrà e cosa non si potrà fare

4 Novembre 2020 - 21:11

Caserta – Alla fine De Luca non ce l’ha fatta ad imporre quantomeno la zona arancione. Il suo obiettivo, d’altronde, l’aveva enunciato più volte: chiudere tutto senza se e senza ma.

Ovviamente, come abbiamo scritto a più riprese oggi, allo scopo di contenere le vittime del coronavirus in modo tale da non far risaltare la disastrosa condizione della crisi, che vede la Campania desolatamente al palo nei numeri di disponibilità di terapia intensive, con la conseguenza che più di una persona, negli ultimi gironi, è morta dopo aver pellegrinato ore e ore alla ricerca di un posto in terapia intensiva mai trovato. Il Governo nazionale ha applicato i parametri numerici e la Campania è finita nella zona gialla, insieme a tutte quante le altre regioni, eccettuate la Lombardia, il Piemonte, la Valle D’Aosta e la Calabria, classificate come “zone rosse”, con un lockdown solo leggermente meno afflittivo di quello della scorsa primavera, ed eccettuate la Puglia e la Sicilia, classificate come “zone arancione”, cioè ad alto rischio, con restrizioni pesanti che impediranno ai cittadini di lasciare il proprio comune.

In Campania, dunque, dovranno essere osservate le restrizioni stabilite a livello nazionale, cioè per tutte le Regioni: coprifuoco alle 22:00, negozi, ristoranti e bar aperti fino alle 18:00, con la possibilità di fare asporto fino alle 22:00. Cinema teatri e musei chiusi.

Per quanto riguarda invece gli spostamenti, continueranno ad essere liberi, con obbligo di autocertificazione solo per chi avrà la necessità di circolare dopo le 22:00.

Si potrà uscire anche dalla Regione, a condizione però che si vada in un’altra regione classificata come zona gialla. In poche parole, dalla Campania non ci si potrà spostare senza autocertificazione per motivi importanti, attinenti al lavoro e alla salute, verso la Puglia, che è zona arancione, verso la Calabria, che addirittura è zona rossa, verso la Sicilia, anch’essa zona arancione.

E neppure ci potrà essere un approdo libero, non accompagnato da adeguata autocertificazione, nelle altre regioni zone rosse, cioè Lombardia, Valle D’Aosta e Piemonte. Ovviamente rimangono pienamente in vigore le norme sull’obbligo delle mascherine fin dall’uscita di casa e quelle sul distanziamento sociale. Resteranno aperti anche i circoli sportivi, ma rimarrà vietato l’uso degli spogliatoi. Resteranno chiuse, al contrario, palestre e piscine.

Per quel che concerne i trasporti, limitazione al 50% dei posti. Scuola in presenza per elementari e medie, quindi tutte le scuole medie, fino al terzo anno, mentre continueranno a svolgersi a distanza le lezioni delle superiori.

Come nel resto d’Italia, i centri commerciali rimarranno aperti dal lunedì al venerdì, mentre chiuderanno il sabato, la domenica e gli altri giorni festivi e prefestivi. al loro interno potranno rimanere aperti i negozi di genere alimentare, le tabaccherie ed eventualmente Farmacie e Parafarmacie.