ORGE TRA FRATI FRANCESCANI E RAGAZZI. Ora 3 nuovi ARRESTI: le rapine per prendere i telefoni e cancellare tutte le chat
16 Gennaio 2025 - 11:00
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CASERTA – Si amplia l’inchiesta su un caso che unisce abusi sessuali, ricatti e rapina, con il coinvolgimento di due frati del Santuario Santa Maria Occorrevole di Piedimonte Matese. Questa mattina, i Carabinieri della Stazione di Afragola hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Aversa Napoli Nord, portando all’arresto di tre persone accusate di aver partecipato a una rapina aggravata in concorso. Mentre uno degli arrestati è stato condotto in carcere, per gli altri due sono stati disposti gli arresti domiciliari.
L’inchiesta era partita nel luglio 2024, a seguito delle misure cautelari emesse nei confronti di cinque persone, tra cui i due frati Domenico Silvestro e Nicola Gildi, accusati di aver organizzato una rapina ai danni di due uomini di Afragola. L’obiettivo della rapina era il recupero di materiale compromettente, tra cui foto e conversazioni a sfondo sessuale, contenute nei telefoni delle vittime. Tali contenuti si riferiscono a episodi risalenti al periodo in cui uno dei frati lavorava alla Basilica di Sant’Antonio da Padova di Afragola.
Nel frattempo, va ricordato che a settembre 2024, i frati arrestati in precedenza erano stati rilasciati: Domenico Silvestro è indagato a piede libero, mentre Nicola Gildi è agli arresti domiciliari. Le indagini sono ancora in corso, per fare luce su tutte le persone coinvolte in un caso che ha sollevato numerosi interrogativi, sia sul piano religioso che su quello penale.
Le indagini, che hanno utilizzato tecniche investigative avanzate, hanno fatto emergere nuovi dettagli, portando a ulteriori arresti. Inoltre, sono stati scoperti tentativi di influenzare l’inchiesta, tra cui offerte di denaro per cercare di impedire l’identificazione dei colpevoli. Le intercettazioni effettuate in carcere, durante i colloqui tra i rapinatori e i loro familiari, hanno rivelato elementi chiave per comprendere il movente della rapina e confermare che l’obiettivo era la rimozione di prove compromettenti.