“Pericolosità sociale”. Il no della Cassazione al boss dei Muzzoni, resta al 41 bis

29 Dicembre 2024 - 09:53

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Condannato all’ergastolo per reati di associazione mafiosa e plurimi omicidi aggravati. Il Tribunale di Sorveglianza di Roma aveva già respinto il ricorso dell’imputato

SESSA AURUNCA – Dichiarato infondato il ricorso presentato dal legale di Mario Esposito, boss dei Muzzoni, condannato all’ergastolo per reati di associazione mafiosa e plurimi omicidi aggravati. La sentenza, emessa dalla Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione conferma il rigetto del reclamo avverso la proroga del regime detentivo speciale di cui all’articolo 41-bis.

Il Tribunale di Sorveglianza di Roma aveva già respinto il reclamo dell’imputato, ritenendo sussistenti i requisiti di pericolosità sociale necessari per mantenere le restrizioni previste dal 41-bis.

Nella sentenza, la Cassazione ha evidenziato la coerenza della motivazione del Tribunale di Sorveglianza, basata su rapporti delle Forze dell’Ordine e delle Direzioni Distrettuali Antimafia, che descrivono Esposito come figura di rilievo nell’organizzazione camorristica. Inoltre gli indizi forniti dalle comunicazioni intercettate sono considerati tentativi di mantenere contatti con l’esterno. Evidenziato anche il divario tra le entrate economiche dichiarate dalla famiglia Esposito e il loro stile di vita.