PINTO PIGNORATO. Il giudice congela la decisione: se il comune non paga Pagano Granata, lo stadio nuovo diventa quasi impossibile

5 Settembre 2022 - 21:33

Il giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che sta valutando la richiesta di decreto ingiuntivo presentata dalla Sace, ha deciso di sospendere il giudizio

CASERTA – Potremmo dire che è finita pari sul ring, con una vittoria ai punti per l’imprenditore Mario Pagano Granata.

Questo, utilizzando termini sportivi, è il risultato del primo atto giudiziario dinanzi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere relativo al pignoramento dello stadio Pinto, richiesto dalla società Sace in considerazione del mancato pagamento di crediti dal valore di circa 43 milioni di euro che la ditta che si occupava della raccolta rifiuti e di altri servizi nella città capoluogo vanta nei confronti dell’ente.

Infatti, la corte ha sospeso il giudizio, che lo sarà fino alla decisione di merito o fino al pagamento di quanto richiesto oppure in caso di eventuale accordo sulla cifra. Se ne parlerà tra, quindi, almeno due mesi quando un giudice emerito nominato dal tribunale dovrà decidere sulla questione.

In pratica, non si decide sul destino del pignoramento, ma questo resta in piedi e valido.

Questo comporta che inevitabilmente i tempi per la demolizione dello stadio della Casertana e la costruzione del nuovo Pinto si allungheranno maledettamente.

Perché, chiaramente, se c’è un atto di pignoramento su un bene, questo non può essere modificato prima che la corte, in questo caso quella di Santa Maria Capua Vetere, si possa pronunciare sul caso.

I tifosi della Casertana, ma soprattutto D’Agostino e Ciuffarella, ovvero il presidente dei rossoblù e il socio nell’affare stadio di quest’ultimo, dovranno aspettare ancora. Forse dovranno aspettare un bel po’.