Pizzo ai bar a nome di “Peppe ‘a lota”, tre condanne in primo grado

26 Gennaio 2019 - 09:54

SAN CIPRIANO D’AVERSA (t.p.) –  Tre condanne per le estorsioni ai bar a nome del clan dei Casalesi per imporre le slot machine. La sentenza pochi minuti fa dalla 21esima gip del tribunale di Napoli. Tre anni e 8 mesi  per Juri La Manna, 38 anni, collaboratore di giustizia, 4 anni  per Giuseppe Verrone che i nostri lettori hanno imparato a conoscere come “Peppe ‘a Lota“, ex fidanzato della figlia del collaboratore  e 4 anni e 8 mesi per il collaboratore di giustizia  (ha beneficiato dell’art.8) Raffaele Venosa difeso dall’avvocato Giuseppe Tessitore . Ecco come si presentavano, ai titolari dei bar, a nome dei casalesi: “Compare, mi avete riconosciuto? Voi dovete darci 2000 euro in prestito. Sono il genero di Raffaele Venosa, mio suocero ti vuole parlare. Per ogni macchinetta che installi mi devi dare 80 euro, sto facendo così con tutti, devo mantenere le famiglie dei carcerati. Non mi mettere in condizioni di prenderti a mazzate“.