Pizzo da 100mila euro ad un imprenditore. L’esattore del clan va ai domiciliari a Formia. ECCO CHI E’
5 Ottobre 2020 - 18:40
Coinvolti nell’indagine, insieme a Zampella, altri 11…. TUTTI I NOMI
REGIONALE/SAN MARCO EVANGELISTA – Accusato di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso, Umberto Zampella, originario di San Marco Evangelista, avrebbe esercitato le sue condotte nei confronti di un imprenditore operante tra le province di Avellino e Benevento.
Il gip Claudio Marcopido del Tribunale di Napoli ha accolto l’istanza del difensore, disponendo la sostituzione della misura cautelare in carcere con quella più lieve degli arresti domiciliari a Formia in provincia di Latina.
Secondo il pubblico ministero Luigi Landolfi della Dda di Napoli, Zampella si sarebbe recato in un’azienda avicola minacciando il titolare: “Sono 7 mesi che i compagni stanno aspettando e voi sapete dove andare… Ci dovete dare 100mila euro“. Per altri episodi descritti nell’indagine dell’Antimafia napoletana, il gruppo criminale, nell’orbita del clan Pagnozzi, non si limitò alle parole ma passò agli spari contro le serrande oltreché a far esplodere un ordigno rudimentale fuori una macelleria.
Coinvolti nell’indagine, insieme a Zampella, altri 11, tutti residenti in Campania: Marcus Acatrinei, Antonio Buonanno, Francesco Buono, Clemente Rinaldo, Alessandro Massaro, Biagio Massaro, Pasquale Massaro, Pietrantonio Morzillo, Giovanni Testa, Luca Truocchio e Umberto Vitagliano.