POLIZIOTTA CASERTANA UCCISA. Pierpaola sparata come in un agguato dal collega-amante. LA DINAMICA
6 Giugno 2023 - 20:34
Emergono i tragici momenti che hanno preceduto gli spari
PIETRAMELARA – Aveva il volto coperto, travisato da un passamontagna, Massimiliano Carpineti, il poliziotto che ha ucciso il primo giugno la sua collega, Pierpaola Romano, con cui aveva una relazione extra coniugale.
L’uomo, 48 anni, si era recato presso l’abitazione dell’agente di polizia, sua collega, nei dintorni di San Basilio, periferia est di Roma, aspettando che la donna uscisse di casa.
Incrociata nell’androne del condominio, Pierpaola è stata sparata tre volte, due colpi all’addome, uno alla nuca.
L’ipotesi che sia stata giustiziata, obbligata a inginocchiarsi prima di morire, è plausibile punto Carpineti, dopo aver compiuto il terribile omicidio, si è suicidato nella sua vettura qualche metro più in là rispetto al luogo del delitto.
Romano, che aveva da poco scoperto di avere un tumore al seno, aveva deciso di troncare la relazione con Carpineti per riavvicinarsi al marito. Molto probabilmente è stato per questo motivo che il 48enne ha deciso di ucciderla a colpi di arma da fuoco sulla porta di casa. Non accettava che avesse deciso di chiudere la storia, per questo ha deciso di porre fine alla sua vita.
Da quanto emerso, la Romano aveva paura di Carpineti. A riferirlo alcuni colleghi: tutti nell’ufficio sapevano di quella relazione e della decisione della donna di volerla troncare per recuperare il rapporto con il marito.