PROCESSO a don Barone. Don Aversano: “La 13enne non era indemoniata”

10 Ottobre 2018 - 10:30

CASAPESENNA (red.cro.) Nel corso dell’udienza di ieri del processo a carico di don Michele Barone, è stato ascoltato l’esorcista di Aversa don Carlo Aversano, mentre il vescovo Angelo Spinillo è risultato assente giustificato, in quanto si trova all’estero.

Don Aversano, interrogato dal pubblico ministero Alessandro Di Vico, ha affermato che le pratiche violente non fanno parte delle tecniche usate dagli esorcisti nelle loro sedute di liberazione dal demonio.

Schiaffi, sputi, spintoni, immersioni in vasche piene d’acqua, pestoni sulla testa, diete specifiche, carezze nelle parti intime, saliva negli alimenti, fatti commessi da don Michele Barone e messe nero su bianco dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, non appartengono al corredo delle sedute autorizzate dalla Chiesa.

Nella sua testimonianza don Carlo Aversano ha anche affermato che la sorella della 13enne coinvolta nelle pratiche di don Barone, che ha sollevato il caso con l’aiuto della trasmissione Le Iene, era preoccupata quando si rivolse a lui, parlandogli dell’“omessa assunzione dei farmaci” stabilita dal sacerdote di Casapesenna: “don Michele non faceva prendere i medicinali alla sorella minore e mi chiese di intervenire“, ha detto Aversano.

Incontrò quella ragazzina una sola volta: “Secondo me non era indemoniata” ha poi sentenziato.

Va detto però che tanti sono stati anche i “non

so” e i “non ricordo“, rispetto a domande mirate a scandagliare i tanti anni nei quali don Barone avrebbe liberato dal demonio decine di presunti indemoniati nella cappellina di Casapesenna.

Infine, dalle indagini è emerso che una ragazzina ritenuta indemoniata fu udita dai fedeli parlare, improvvisamente, con la voce della Madonna. Quella stessa ragazza fu sottoposta ad esorcismo da don Aversano. Ad un certo punto, “Lei e le altre preferirono andare via, hanno scelto don Michele e io non potevo fare nulla.“. Si è parlato, insomma di una sorta di “competizione tra sacerdoti“.

A fine mese in programma una nuova udienza.