Provincia come Cinecittà. Zannini ordina a Magliocca di far fuori Marcello De Rosa da vice presidente e di nominare il suo fido Michele Falco. Vediamo se per una volta Giorgio “fa l’uomo”
12 Novembre 2024 - 19:51
Tra le altre cose tutto ciò avviene nella confusione normativa più totale visto che il Tuel non prevede limitazioni della potestà di un presidente dimissionario nel corso dei 20 giorni. Eppure stamattina si parlava di una non meglio precisata riattivazione provvisoria delle funzioni. Il tutto avviene in un turbillon di tensioni alimentate anche da non precisati personaggi che si sarebbero presentati per chiedere la restituzione di fantomatiche somme scucite
CASERTA (g.g.) Non c’è niente da fare. Avevamo quasi giurato a noi stessi di non seguire le vicende tragicomiche che, in queste ore si stanno sviluppando. Però siamo costretti a revocare il nostro proposito, perchè, incredibile ma vero, questi qua ossia Giorgio Magliocca, Giovanni Zannini e compagnia, rappresentano le istituzioni più importanti di questa provincia e di questa regione. Ci vergogniamo anche noi di scriverlo. Però, questo è.
Allora partiamo, per l’ennesima volta, dall’articolo 53 comma 3 del Tuel che regola l’istituto delle dimissioni del sindaco e del presidente della provincia: “Le dimissioni presentate dal sindaco o dal presidente della provincia diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al consiglio. In tal caso si procede allo scioglimento del rispettivo consiglio, con contestuale nomina di un commissario.” Abbiamo già scritto in un altro articolo che quella schifezza della legge Delrio con la quale Matteo Renzi, all’apice del suo delirio di onnipotenza, ha detto – e qui la citazione di Giovanni Trapattoni è obbligatoria – “ha detto gatto senza averlo nel sacco” stravolgendo l’ordinamento delle province riconosciute nella nostra Costituzione, prima della celebrazione del referendum che ha decretato in pratica la fine politica di Renzi, è diventato un fatto non commestibile. Al riguardo il Ministero Dell’Interno e le Prefetture hanno incominciato a muoversi nel sentiero del Tuel. A parte questo, né il Tuel, né la legge Delrio intacca minimamente potere e funzioni dei sindaci e dei presidenti delle province durante i 20 giorni che separano le dimissioni, meramente simboliche, dalla loro effettiva presentazione intesa come atto esecutivo
Il comma 3, lo ripetiamo per la centesima volta, afferma che le dimissioni sono ef-fi-ca-ci scaduti i 20 giorni. Ciò significa che durante i 20 giorni sono un atto politico e n on amministrativo.
Quindi, stamattina un Magliocca ormai totalmente frastornato è andato a fare un altro casino alla Provincia chiedendo di riassumere temporaneamente le funzioni di Presidente. Ma chi gliele ha mai tolte? Ma leggetevi una cazzo di legge per una volta che fate letteralmente ridere. Fate ridere voi e chi vi assiste, vi coadiuva, si fa per dire.
Tutto sto’ casino perché Giovanni Zannini dal giorno in cui Giorgio Magliocca si è dimesso ha chiesto che fosse sostituito il vice presidente. Marcello De Rosa, infatti, non sarebbe più allineato alle posizioni del “sultano” di Mondragone. Siccome questi si illude che sarà il vice presidente della provincia a governare l’ente fino a dicembre del 2025, data di scadenza del mandato presidenziale, ha fatto un nome e un cognome a Giorgio Magliocca. Il nome e il cognome di un suo fedelissimo che ha stabilito un vincolo strettissimo con Zannini, la cui natura è ben conosciuta dai lettori di CasertaCe. Trattasi del vice sindaco di Parete, nonché consigliere provinciale Michele Falco per noi, soprattutto figlio di Salvatore Falco uno che a Parete ha sempre comandato e, a quanto pare, continua a comandare nel settore delle concessioni edilizie e fino al semplice rilascio di un certificato di conformità urbanistica. Un personaggio non molto conosciuto che vanta in famiglia anche personaggi autorevoli appartenenti alle istituzioni. Un fratello ufficiale della Finanza per anni impegnato con delicati e nobili compiti a quanto pare anche nell’ambito dei servizi dell’intelligence italiana.
Ma la quintessenza che descrive più di ogni altra cosa il rapporto tra Giovanni Zannini e Michele Falco è rappresentata dall’incredibile vicenda, naturalmente raccontata solo da CasertaCe, di un consorzio appena nato e toccato immediatamente dalla grazia di un finanziamento della Regione Campania un consorzio nato il 28 settembre del 2023 e che dopo 60 giorni, avete letto bene, 60 giorni ha ricevuto 5 milioni di euro dalla Regione Campania. Un consorzio in cui Michele Falco e suo padre sono rappresentati. Un Consorzio denominato Domizio Aurunco di cui fanno parte Michele Zannini, papà di Giovanni Zannini, Ortensio Falco di Parete in rappresentanza di Michel Falco di cui non è parente, almeno in forma stretta, ma dal quale è considerato amico affidabile, il solito prezzemolino Francesco Todisco che De Luca, con il consenso di Zannini, ha nominato da qualche anno commissario, nell’ambito di un commissariamento illegale che dura da una vita, come CasertaCe ha scritto e spiegato più volte, del Consorzio di Bonifica del basso Volturno e Aurunco. E ancora Salvatore Ciardiello nativo di Villaricca e residente a Conca della Campania.
Un appello a Giorgio Magliocca: è da 4 anni che fa da zerbino a Giovanni Zannini. E’ vero che questi lo ha fatto “pazziare” su molte cose ma almeno stavolta dimostrasse di essere uomo e non si facesse imporre dal mondragonese il nome di Falco. E poi perché a vice presidente ci deve stare uno di Zannini. C’è qualcosa da nascondere? C’è qualcosa da confondere, travisare, inquinare? Ma c’è un senso del limite, un qualcosa davanti a cui vi fermate? E basta