PROVINCIA E IMPRESA IN ODORE DI CAMORRA. Magliocca paga la ditta sotto interdittiva antimafia per i lavori mai finiti. La società di Apicella che beccava milioni ovunque e il parco Falcone Borsellino…
12 Giugno 2024 - 13:39
Dopo il caso della caserma dei carabinieri, ristrutturata dall’imprenditore Raffaele Pezzella, accusato di camorra e legami con il clan dei Casalesi, un luogo dedicato ai giudici simbolo dell’anitmafia risulta tra le commesse eseguite da un’impresa ritenuta di camorra: la Ludo Appalti, rappresentata legalmente da Luca Fontana, ma ritenuta nelle mani di Dante Apicella, leader degli appalti di camorra
CASERTA – Il 4 marzo scorso questo giornale pubblicava una revoca di contratto stipulato dall’amministrazione provinciale di Caserta del presidente Giorgio Magliocca e la società Ludo Appalti di Casal di Principe, con sede anche a Caserta.
L’impresa è rappresentata legalmente da Luca Fontana, 40enne di Casal di Principe, ma nell’inchiesta della DDA di Napoli, gemmata da quella relativa a Nicola Schiavone, il clan dei Casalesi e gli appalti RFI, ovvero l’indagine su quello che potremmo definire un plenipotenziaro del clan rispetto al giro di denaro, Dante Apicella, la Ludo Appalti sarebbe in realtà nelle disponibilità di Dante Apicella, Vincenzo, Francesco Salzillo, delegato a rapportarsi proprio con la Provincia, e Pietro Apicella.
L’articolo fa parte della lunga serie, una specie di reportage sine die, dedicata alle aggiudicazioni e agli appalti discutibilmente gestiti dall’amministrazione provinciale di Caserta.
La Ludo Appalti aveva ricevuto nel marzo 2021 l’invito dalla Provincia di Caserta, quindi a seguito di una richiesta specifica alla società da parte dell’Ufficio Tecnico, a presentare un’offerta per i lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza del ponte sulla Provinciale 145. E Francesco Salzillo aveva inviato la proposta, ribassata del 20% rispetto alla base d’asta, pari a 27 mila euro.
Recentemente la provincia ha liquidato il pagamento alla Ludo Appalti 13 mila euro (10 mila+iva) relativamente ai lavori straordinari di messa in sicurezza dei ponti sulla Provinciale 145. Le attività di cantiere sarebbero iniziate il 6 maggio per terminare e mai più continuare 9 giorni dopo, il 15 di giugno, a causa di una “carenza di materiali”.
Quindi, quasi la metà di quanto doveva ricevere Luca Fontana, per la DDA li avrebbe incassati Dante Apicella, sono comunque finiti nelle casse della Ludo Appalti per un 40 giorni di lavoro.
Potremmo definire questi soldi buttati? Sinceramente pensiamo di sì, visto che quella manutenzione straordinaria sul ponte mai è stata eseguita. Ma la Ludo Appalti i suoi 10 mila euro netti li ha messi in cassa e si tratta di una cifra minore rispetto ad altre commesse pubbliche ricevute in questi anni.
LUDO APPALTI, OVUNQUE
La Ludo Appalti, citata anche nell’inchiesta su Calvi Risorta, relativa agli appalti truccati da Piero Cappello e Raffaele Pezzella, è stata negli anni antecedenti all’emersione dell’inchiesta RFI-Apicella, molto presente tra le ditte aggiudicatarie di appalti pubblici in Campania.
Chiaramente, non possiamo farvi l’elenco completo, ma fidatevi se vi diciamo che parliamo di milioni di euro quale valore delle gare poi aggiudicate alla ditta di Fontana-Apicella.
Cantieri firmati Ludo Appalti, ad esempio, sono stati visti negli anni a Napoli.
Nell’estate del 2020 la ditta ha gestito lavori dal valore di oltre 545 mila euro, aggiudicati grazie ad un ribasso del 39%, per la manutenzione programmata all’asse viario denominato Vomero-Soccavo-Pianura. Questa procedura partiva da una base d’asta che sfiorava il milione, ovvero 896 mila euro.
Il valore iniziale dell’appalto supera il milione di euro (1.446.911 euro), invece, per dei lavori nella zona sempre di Pianura, affidati nell’estate del 2022, questa volta dedicati alla riqualificazione del parco Falcone Borsellino, situato nel quartiere napoletano. Importo definitivo di aggiudicazione: 890 mila euro.
E torniamo quindi a raccontare nel giro di poche settimane come imprenditori accusati di legami con la camorra, in questo caso Apicella è stato ritenuto intraneo al clan dei Casalesi, operino in cantieri per ristrutturare, riqualificare luoghi in teoria simbolo della legalità. In questo caso il parco legato a Falcone e Borsellino, nel caso di Pezzella la caserma dei carabinieri (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO).
Volendo tornare, infine, in provincia di Caserta, dobbiamo andare a Pastorano. Qui la stazione appaltante del Provveditorato, quindi, propaggine del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, nel giugno del 2020 ha affidato alla Ludo Appalti i lavori per l’ampliamento del cimitero del comune caleno per un valore di circa 121 mila euro, che la società gestita da Apicella ha raggiunto grazie a un ribasso del 37,9%, superando di un punto e quattro percentuale l’offerta della società di Ubaldo Caprio, la Casertana Costruzioni. A proposito di Caprio, nella procedura ha partecipato anche la 3D Service, impresa comunque legata nelle sue azioni all’imprenditore dell’agro Aversano, da tempo trasferitosi a Caserta.
La prefettura di Caserta, diretta da Giuseppe Castaldo, ha emesso nel novembre scorso interdittiva antimafia nei confronti di questa impresa. Se si pensa che il 3 maggio del 2022 era stato spiccato l’arresto e l’ordinanza relativa a Nicola Schiavone e a Dante Apicella, recentemente condannato a 16 anni e 5 mesi e 10 giorni in rito abbreviato, forse un anno e sei mesi per eseguire le attività di cancellazione dalla white list sono stato un periodo troppo lungo nel quale, nel frattempo, la Ludo Appalti ha potuto aggiudicarsi i lavori nella piazza dedicata a due simboli della lotta alla mafia quali Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.