RECORD. I Carabinieri sequestrano 850 tra delibere, mandati e parcelle al CONSORZIO DI BONIFICA. L’orgia di assunzioni…

9 Luglio 2021 - 16:53

CASERTA – Da qualche mese la Procura di Aversa-Napoli Nord ha aperto un fascicolo di indagine su fatti attinenti alla gestione del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno, che, avendo sede a Caserta in via Roma, dovrebbe ricadere sotto la competenza del Tribunale di S.Maria C.V., dunque anche della Procura acclusa.
Ma si sa che la materia delle cosiddette notizie di reato che dovrebbero (campa cavallo) attivare sempre l’azione penale delle procure della Repubblica in quanto questo è espressamente previsto, non da una legge ordinaria, bensì dalla Costituzione Italiana, è sempre molto fluida, spesso inafferrabile.
Nel corso di questa indagine, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale (l’ex Forestale) hanno acquisito una vera e propria messe di documenti e atti amministrativi.
Si parla addirittura di 850, nelle mani dei magistrati, da quasi due mesi e mezzi, ma comunque rappresentativi di un quantitativo ponderosissimo, per la verifica del quale occorreranno, probabilmente, ancora diversi mesi.
I documenti riguardano varie materie: lettere d’incarico a professionisti esterni; contenzioso; prospetti di parcelle e di onorari; determine di pagamento; documenti da cui si evincono i conti correnti in cui questi pagamenti sono stati accreditati.

Insomma, argomenti soliti, che non sorprendono. Ovviamente parliamo solo per noi.
Nel senso che noi non siamo sorpresi, visto che negli anni abbiamo scritto centinaia di articoli su affidamenti a dir poco disinvolti, su una parentopoli massiva e su un uso del danaro pubblico a dir poco spregevole, anzi, diciamocela tutta, illegale.
La notizia è quella che è.
Ormai facciamo da troppi anni questo mestiere a Caserta e provincia per affermare che finalmente l’autorità giudiziaria incatenerà e metterà i sigilli alla sede di uno dei due o tre luoghi della maggiore perdizione territoriale.
Un ente di sottogoverno che, per quanto fa schifo, rivaleggia solo con il Consorzio Idrico, in una lotta incerta per stabilire chi faccia più schifo.
Quindi la notizia l’abbiamo data senza farci molte illusioni.
Una guardatina la magistratura la dovrebbe dare anche a quella vera e propria catena di montaggio del clientelismo più becero e improduttivo, in attività all’interno del Consorzio, che ha prodotto ultimamente bn 10 assunzioni a tempo indeterminato e 83 a tempo determinato (comprendenti sia l’area del Basso Volturno che quella Aurunca, assorbita dal Consorzio di Caserta dopo essere stata distrutta, a sua volta, dai debiti della malagestione e dai reati che, disinvoltamente, sono stati commessi ogni giorno in quegli uffici inquietanti di Cellole).

Siccome il Consorzio di Bonifica di Caserta è indebitato fino al collo e viene tenuto in vita dalla Regione Campania solo allo scopo di consentire ai vari consiglieri regionali di fare quella che loro definiscono ignominiosamente “la politica”, tutti questi assunti saranno mantenuti parassitariamente dallo spreco e da una profusione non qualificata di risorse della spesa pubblica.

E allora, ognuno di questi 93, per ripagare alle casse dello Stato la loro assunzione, dovrebbe far lievitare la cifra dei propri consumi, suoi e della sua famiglia, in misura tale da assorbire ogni mese almeno i due terzi dello stipendio che andrà a prendere, andando a stimolare l’economia che gli ha consentito, attivando l’ennesima rendita parassitaria, di essere assunto senza un perché, senza una ragione seria, fondata e realmente collegata ad una compatibilità tra costi e benefici.
A nostro avviso, queste assunzioni non si sarebbero dovute fare. Ma dato che si sono fatte, rivolgiamo, non già al commissario Carlo Maisto, che si auto-definì la “mano” lunga della Regione Campania, ma ai Carabinieri e alla Procura della Repubblica: sono stati rispettati i criteri di imparzialità, pubblicità, trasparenza, efficacia ed efficienza?

A pensarci bene, l’efficienza la togliamo perché ci siamo già pronunciati prima sul fatto che si tratta, a nostro avviso, di rendite parassitarie.