REGGIA DI CASERTA. Il Palazzo del Boschetto aperto senza controlli, a rischio gli affreschi del ‘700

8 Febbraio 2023 - 10:35

Nando Astarita, noto animatore del sito Reggiando e …dintorni reali, lo denuncia da tempo. Ma il “Modello Caserta” descritto da Carlo Marino è quello del sottopasso di via Acquaviva, di cui sottolineiamo le criticità

Caserta (pasman) – Non c’è fatto della città che non attesti la pochezza che caratterizza l’azione di questi amministratori. Sabato scorso, dopo sei mesi dalla sua chiusura – non perché sprofondato e dunque da rifare di sana pianta, ma per ripristinare banalmente gli impianti tecnici e dare una mano di pittura, per giunta malamente – è stato riaperto il sottopasso ferroviario di via Acquaviva, che per questo periodo di tempo abnorme ha tenuto in scacco il quartiere più popoloso della città, quasi un terzo dei suoi residenti.

Dalle cronache si è saputo che per la circostanza, sul posto, è stato presente quasi lo stato maggiore della municipalità, che evidentemente ha creduto di farsi merito di tanto ritardo. Tra gli altri, persino l’assessore alla cultura, poiché si immagina – parafrasando le sue dichiarazioni rilasciate nell’occasione – di trasformare il tunnel in una galleria d’arte. Ed esattamente avrebbe spiegato: “Il sottopasso che diventa vetrina per chi lo percorre, dunque non solo per i casertani ma anche per i turisti”. Ciò per la ragione che sulle pareti è stata murata qualche mattonella smaltata con pretese artistiche e chissà cos’altro ancora si vorrà fare dell’aleatorio che solo si può realizzare in un tale contesto. Una fanfaluca bella e buona, a nostro giudizio, che proprio non ce li immaginiamo gli stuoli di visitatori di Caserta che ipotizza il nostro assessore i quali non vorranno perdersi, dopo aver vista la Reggia, i capidarte ipogei. Per inciso, pare che, nella più classica excusatio

non petita, a riguardo della contestata cancellazione degli apprezzabili murales che dal 2015 decoravano gran parte delle facciate del corridoio (due delle artiste di quell’opera corale dei volontari del quartiere e della scuola d’arte della città sono ora apprezzate designer di rilievo nazionale) abbia affermato che quei disegni erano ridotti malissimo e non erano recuperabili. Ovviamente siamo nel campo dell’opinabile, ma grazie anche ad alcune immagini d’archivio dello scorso agosto successive all’allagamento che determinò la chiusura del passaggio non ci pare che si fosse alla situazione irreparabile. Ma, come abbiamo detto, siamo all’opinabile. Tuttavia ci piacerebbe sapere come, quando e con chi è stata valutata la recuperabilità.

Gli interventi di Nando Astarita sul Palazzo del Boschetto

Mentre questa scena pseudo-culturale si svolgeva, ben più sensatamente Nando Astarita, noto animatore del sito Reggiando e …dintorni reali, canale web seguitissimo per lo spirito civico che lo anima e per l’attendibilità e l’autorevolezza dei contributi, denunciava come da tempo la porta di ingresso del Palazzo del Boschetto, i cui ambienti sono notoriamente ornati di pregevoli affreschi settecenteschi, sia incredibilmente aperta e vi possa entrare liberamente chiunque. L’edificio è ora di pertinenza della Reggia, che non pare interessata più di tanto alla questione, quasi che si trattasse dell’ultimo deposito. Al pari del comune che non pronuncia verbo al riguardo e speriamo non perché reputi di non doversi ingerire per quelle lunari  sottigliezze burocratiche sulle competenze.

Tranne noi, che ne parliamo ora, la notizia, per quanto clamorosa, è colpita da una censura totale

Ecco il vero modello Caserta, anche in campo culturale, quello perorato e vaneggiato dal sindaco Marino davanti al ministro Gennaro Sangiuliano quando è venuto alla Reggia. Quello della prevalenza alle parole.

Nelle immagini panoramiche, il sottopasso dopo e prima dei lavori. Le tante formelle di intestazione dell’intervento.