REGGIA DI CASERTA. Piani sicurezza: per un motivo nobile lavorano soprattutto i professionisti ammirati dai dirigenti Tartaglione e Patanè. E Felicori pensa alla nuove divise del personale

30 Giugno 2018 - 14:10

CASERTA – Siamo entrati nel fatidico periodo degli eventi alla Reggia.

Alcune delle imprese produttrici degli spettacoli dell’anno scorso si sono elegantemente defilate. Per quieto vivere non dichiareranno mai il perchè, ma sicuramente è successo per motivi di difficile relazione, diciamo così, con gli organismi interni di controllo.

Però, siccome noi siamo gente a cui non piace molto circumloquire, andiamo al sodo.
Ogni evento che si svolge all’interno della Reggia deve essere accompagnato, a carico dell’impresa che la organizza, da un articolato piano di sicurezza. Questo viene validato dall’organismo più autorevole che esiste in ogni provincia: il comitati di sicurezza per i pubblici spettacoli, dentro al quale, tra gli altri, ci sono uomini specializzati dei vigili del fuoco e ingegneri con vasta esperienza.

Alla Reggia di Caserta, invece, non funziona così.

Chi si intende di sicurezza e ha anche il timbro dello Stato per fornire il via libera viene considerato un mentecatto.
Perchè se non passi indenne dal collo di bottiglia del solito ineffabile responsabile di questo settore, il marcianisano pensionando Tartaglione, e del suo assistente Patanè, lo spettacolo non lo fai o comunque spenderai una barca di soldi per le modifiche chieste.

Questo accadrà anche se l’impresa produrrà un placet proveniente direttamente dai vigili del fuoco di New York che si occuparono delle Torri Gemelle o dall’Istituto di Geofisica.
Il piano di sicurezza viene redatto da uno o più professionisti scelti dall’impresa produttrice dell’evento e pagati, spesso profumatamente, dalla stessa.

A quanto pare, però Tartaglione e Patanè appartengono a una corrente culturale sulla sicurezza dei pubblici spettacoli che ripone fiducia piena e cieca solamente in certi professionisti che lavorano in certi studi, parimenti ammirati dal Patanè, il quale spesso incantato da tanta scienza e da tanta sapienza, vi trascorre diverse ore della sua giornata.

Per carità, si tratta di una questione di fiducia. Quando le imprese vanno da lui e da Tartaglione, sentendo raccontare cose mirabolanti su uno o più studi professionali, su uno o più ingegneri pare che si emozionino a tal punto da chiedere subito il numero per garantirsi questi servigi di grandissima qualità.
Vero Felicori?