REGGIA DI CASERTA Trasparenza attività amministrativa, continua il braccio di ferro tra i dipendenti e il dg Maffei

30 Ottobre 2022 - 12:52

Nuovo duro documento dei sindacati con il quale chiedono l’esibizione degli “atti documentali” volti al “monitoraggio” dei cosiddetti servizi in conto terzi. 

CASERTA (pasman) Non trovano pace i rapporti – per vero, da sempre ed in radice turbolenti – tra la direzione della Reggia e le organizzazioni sindacali del personale. La materia ultima del contendere sono ancora una volta i servizi c.d. “in conto terzi”. Ossia quelli prestati fuori dell’orario di servizio dagli stessi dipendenti del museo in concorso con quelli propri dei soggetti esterni autorizzati a tenere manifestazioni ed iniziative nell’ambito del complesso vanvitelliano. Dopo la lunga ed articolata nota dello scorso 18 ottobre, di rimostranze di Uil-Pa, Flp, Unsa e Usb sulla faccenda (questo il link dell’articolo che vi abbiamo dedicato), oggi le sigle sindacali licenziano un secondo documento, parimenti severo e risentito per una serie di inerzie ed inadempienze da parte dell’amministrazione, con il quale chiedono l’esibizione degli “atti documentali” volti al “monitoraggio” di tale specie di servizi. Lo scritto, il cui titolo “ Trasparenza dell’attività amministrativa” già la dice lunga, è talmente chiaro anche a chi non è addetto ai lavori, che non va spiegato, ma solo letto. Lo pubblichiamo a beneficio dei lettori, i quali capiranno al volo di che si tratta e che il suo contenuto va essenzialmente colto con ragionamento a contrario.

Quando le organizzazioni sindacali chiedono di avere copia degli atti e delle autorizzazioni relativi a tale tipo di impiego e della cui esistenza si dicono certi stanno affermando che ne dubitano molto. Lo stesso può dirsi del rispetto del criterio di rotazione del personale impiegato, previsto tassativamente dalla disciplina dell’istituto contrattuale del servizio per conto terzi, giustappunto, assieme a quello della volontarietà.

Sono invece esplicite e ribadite le accuse di “….notevoli e gravi disfunzioni sulla gestione corretta e trasparente delle attività in “conto terzi”, e di omissione delle comunicazioni trimestrali, “concordate in sede di contrattazione decentrata, al Segretariato Regionale, alle RSU e alle OO.SS. territoriali, dei nominativi dei dipendenti coinvolti nella suddetta attività, le ore svolte da essi e gli importi percepiti”.

Potremmo chiudere qui il capitolo, aggiungendo solo che il DG della Reggia può avere tutte le ragioni di questo mondo legate alla carenza di personale, quelle che generalmente adduce ad ogni disfunzione che si manifesta in quegli uffici, ma la ripetuta omissione delle comunicazioni obbligatorie alle parti sindacali e l a violazione di vincoli previsti dai contratti di lavoro è assolutamente arbitraria.

Sennonché dobbiamo necessariamente ritornare al primo comunicato sindacale del 18 ottobre, di cui dicevamo. Il fatto è che, all’indomani della sua divulgazione, diversi organi di informazione spiegavano che il documento non era sottoscritto da tutti i sindacati del museo. E la circostanza veniva interpretata come una verosimile diversità di vedute tra le organizzazioni sindacali della sede.

La notizia è vera, ma parziale, e assume il significato di una oggettiva sminuizione dell’iniziativa sindacale, senza le necessarie precisazioni.

Va detto, infatti, che i sindacati non aderenti si individuano in quelli della Cgil e della Cisl, peraltro minoritari nei rapporti di forza sindacale. Ora, i rispettivi segretari di sede, senza girarci attorno, parrebbero trovarsi in conflitto di interessi rispetto alla questioni contestate. Quello della Cgil in maniera diretta, poiché verserebbe esattamente nella condizione confutata con le due note di protesta ossia di dipendente appartenente all’Area II impiegato con mansioni di Area III, proprie del funzionario.

Per far comprendere meglio la cosa, riportiamo un passaggio esplicito del comunicato sindacale del 18 ottobre: “Un assistente di II area, di qualsiasi profilo non può rispondere ad un interpello per figure professionali di III area. Il possesso di determinati titoli di studio, anche specialistici, non è condizione sufficiente e valida per rispondere ad un interpello nazionale per la ricerca di due Funzionari Archivisti, qualora non si rivesta lo stesso profilo di III area. Queste sono le basi”.

Per il segretario della Cisl si può pensare ad una forma di soggezione alla direzione museale legata ai compiti di gestione del personale di cui è titolare. In proposito ricordiamo che, non a caso, in molte amministrazioni pubbliche è stabilita l’incompatibilità tra la carica sindacale e la preposizione agli uffici del personale. Più in particolare, il nostro, in quanto assistente amministrativo, da anni cura l’amministrazione dei dipendenti anche in quanto ai turni, alle ferie ed ai congedi in generale. In questo tempo, contrariamente a quanto avvenuto negli altri musei, in quello di Caserta il sistema informatizzato ed a base nazionale Europaweb, volto a razionalizzare le presenze e le assenze in servizio dei dipendenti, è stato introdotto con notevole e colpevole ritardo. Ciò che è stato all’origine di diversi contenziosi giudiziari per ferie non godute, che pare siano finora costati all’erario almeno 200mila euro di risarcimenti. E non ci risulta che la direzione museale abbia avviato alcuna azione di rivalsa verso i responsabili.

In questi termini, dunque, crediamo vada completata la notizia della mancata unanimità sindacale della firma ai due documenti di protesta di cui abbiamo detto.

Gli interessati sicuramente negheranno. Ma non devono certamente convincere noi, quanto i loro rappresentati.

QUESTO IL COMUNICATO SINDACALE