REGIONALI. Missione compiuta: con il prefetto sconosciuto Di Foggia, Cirielli per fregare Giosy Romano ha distrutto il centrodestra

15 Settembre 2025 - 14:14

In fuga anche Calenda che toglie il simbolo e lascia i suoi, a partire dalla lista di Luigi Bosco a Caserta, di andarsene con Roberto Fico. Perché si sa che da noi funziona così: si va con chi vince perché l’obiettivo è gestire, inciarmare. Sulla questione Zannini, aspettate qualche ora e poi vi diremo

CASERTA (g.g.) – Edmondo Cirielli è riuscito a evitare che Giosy Romano, l’unico che avrebbe avuto la possibilità di contendere al centrosinistra la Regione Campania e ad Roberto Fico, si ritirasse dalla scena. Questo è costato al centrodestra la sua distruzione, la distruzione di ogni possibilità di competere. Però a Edmondo Cirielli la cosa non interessa, perché si tratta di una delle tante persone che in politica ci sta non per fare gli interessi comuni, e neanche quelli del partito a cui appartiene, ma solo quelli personali.

Al momento il centrodestra non ha ancora deciso chi sarà il candidato presidente e il nome che circola sempre più insistentemente è quello del prefetto di Napoli, Michele Di Bari, originario di Foggia. Un soggetto insondabile da qualsiasi istituto di statistica, perché probabilmente il suo grado di conoscenza da parte della gente comune è pari a zero, poco più o poco meno.

Noi avevamo anche formulato una battuta, in un articolo pubblicato un paio di settimane fa, scrivendo che a questo punto, “foggiano per foggiano”, il centrodestra si sarebbe potuto rivolgere, in maniera molto più produttiva, a uno trapiantato a Napoli che ha fatto anche la storia dell’arte e dello spettacolo napoletano: Renzo Arbore.

Il segnale chiaro dell’impossibilità del centrodestra di competere è arrivato stamattina con lo “sciogliete le righe” fatto da Carlo Calenda, il quale ovviamente non può associare il suo simbolo a un candidato presidente dei 5 Stelle.

Altrimenti smentirebbe tutto ciò che ha detto anche nel suo ultimo congresso. Dunque, Azione non parteciperà ufficialmente, mentre i suoi esponenti faranno delle liste civiche che andranno con Fico. Ciò accade per il semplice motivo che non considerano competitivo, né Michele Di Bari, né qualsiasi altro “pincopalla” che uscirà nei prossimi giorni, in grado di alimentare una minima speranza di competere con il centrosinistra, la cui vittoria appare praticamente scontata.

Quindi Bari, Iovino, Ucciero e probabilmente anche Nicola Esposito, se l’ex sindaco di Lusciano deciderà di emanciparsi da Zannini, correranno con Fico. Sono stati loro stessi a chiederlo, perché vogliono correre per vincere le elezioni.

Non sono certamente dei fini ideologi o delle persone che fanno politica per ideali, per carità. Per cui tutto il gruppo di Bosco si sposterà dalla parte di Fico, e si sarebbe spostato anche dalla parte del diavolo in persona, stante l’incapacità del centrodestra di produrre un candidato competitivo.

Tutto ciò è dovuto all’opera distruttiva di Edmondo Cirielli, il quale aveva come unico obiettivo quello di non far entrare nei meccanismi del centrodestra campano Giosy Romano: uomo navigato, presidente della ZES unica per dieci anni, presidente dell’ASI della Campania, uno che magari avrebbe vinto o perso con onore, ma che sarebbe comunque diventato un punto di riferimento nel centrodestra e forse anche in Fratelli d’Italia.

Un partito ridotto invece alla mercé di Cirielli, che ha organizzato le cose – non a caso – in modo da non avere alcun tipo di problema di visibilità o di contendibilità della sua posizione di leader, circondandosi di una sorta di “corte dei miracoli”: nani, ballerini, soubrette e compagnia. Ci siamo capiti: Cangiano, Cerreto e via dicendo.

A queste necessità di Cirielli, si sono aggiunte quelle di Francesco Silvestro, senatore di Forza Italia, che dopo aver arruolato l’ormai ex pm Catello Maresca, ora è stato tra i più attivi sul nome di Di Bari, il tutto per accreditare di sé un’immagine che faccia finire nel dimenticatoio i seri problemi del suo passato e quelle connessioni con i clan camorristici di Arzano che furono alla base dello scioglimento di questo comune.

Insomma, ognuno di questi, a partire da Cirielli e Silvestro aveva un cazzo suo da curare, strumentalizzando per la bisogna la candidatura a governatore della Campania, dimenticando che questa servirebbe, almeno in linea di massima (😂), a contendere la vittoria all’altro candidato, in questo caso il prescelto di PD-5 Stelle e macedonia assortita da Mastella, fino a Fratoianni e Bonelli.

Questa è la situazione di oggi. Per quanto riguarda la vicenda di Zannini, il discorso è complesso, ma fino a un certo punto. Zannini vuole entrare in Consiglio regionale come uomo della maggioranza, dunque vorrebbe candidarsi in una lista di De Luca.

Ciò potrebbe non incontrare il favore dei 5 Stelle, che hanno ancor più ragioni – con un centrodestra totalmente in disarmo – di considerare loro “missione principale” quella di non consentire a De Luca di entrare con forza in Consiglio regionale. Questo darebbe loro la possibilità di condizionare pesantemente le mosse del Presidente Fico.

Su questo, però, torneremo a scrivere nelle prossime ore, quando avremo informazioni più precise.