REVENGE PORN. 20enne vittima di un insospettabile stalker seriale, conosciuto su Instagram

21 Agosto 2020 - 13:35

SANTA MARIA CAPUA VETERE – (Tina Palomba)Se ora la foto di te nudo la mandassi a tutti. Mi divertirò sicuramente con i miei amici con quel materiale..!.” Sono le parole scritte in un messaggio su Instagram da uno stalker seriale denunciato prima dai carabinieri di Santa Maria Capua Vetere e poi alla polizia postale di Caserta con l’accusa di revenge porno. La vittima un ragazzo gay di Santa Maria Capua Vetere che aveva conosciuto un insospettabile sui profili social con il quale aveva instaurato un rapporto di amicizia.

Ci racconta dell’episodio  Bo Guerreschi – Presidente e fondatrice della ‘bon’t

worry INGO’ ( www.bontworry.org) associazione riconosciuta a livello internazionale che lotta contro la violenza di genere. “La vittima di questi ricatti, ora è sotto la tutela legale della nostra associazione – racconta la presidente – ma purtroppo fino ad oggi del predatore non abbiamo ancora l’identificazione reale. Si hanno al momento soltanto i dati del profilo Instagram. Il fatto è  successo sulla piattaforma Instagram, denunciato il 18 Agosto 2020. Le Istituzioni hanno mancato di far scattare subito il codice rosso (L. 69/19) essendo un reato di revenge porn. Il sospetto che il predatore sia un predatore seriale. Molte volte questi reati si aggravano con la richiesta di denaro, trasformandosi poi in estorsione, oltre che diffamazione e/o persecuzione/stalking. La frase del predatore che mi ha fatto comprendere che sia un seriale molto pericoloso anche per altri user online che ha utilizzato. Lo studio legale che rappresenta il nostro assistito e’ lo Studio Legale Francesco Piccirillo nella persona del titolare. Mentre la bon’t worry INGO che ha provveduto nell’immediatezza a far scattare il codice rosso e che ha inviato alla Procura, Carabinieri e alla Polizia Postale un’informativa, verra’ seguita dall’Avv. Matilde Pontillo.  Molti di questi casi ad oggi  non vengono denunciati ancora ad oggi per timore di discriminazione e offese. Spesso è difficile il percorso della denuncia ma bisogna farlo per fermare questi delinquenti“.