Ruba 100mila euro di corrente elettrica. Colto in flagranza titolare di 2 minimarket
6 Febbraio 2019 - 17:26
TEVEROLA – I finanzieri del Comando Provinciale di Caserta hanno tratto in arresto in flagranza di reato il
titolare di un noto minimarket del Comune di Teverola, per il reato di furto aggravato di
energia elettrica in danno di ENEL S.p.a..
In particolare, i Baschi Verdi della Compagnia Pronto Impiego Aversa avevano avuto notizia di un
allaccio abusivo alla rete da parte di un imprenditore di Teverola e così hanno effettuato
l’accesso per un controllo mirato in due distinti punti vendita riconducibili alla stessa società. In
entrambi i casi è stata riscontrata la manomissione dei contatori elettronici che alimentavano i
locali commerciali. In uno di essi, i finanzieri hanno rinvenuto anche un pulsante, occultato al di
sotto del registratore di cassa, mediante il quale era possibile, in caso di controlli da parte delle
Forze dell’Ordine, interrompere il prelievo abusivo di energia, così da ripristinare lo stato di
apparente legalità nel locale.
L’immediata perquisizione, eseguita presso la dimora dell’imprenditore, ha, inoltre, consentito di
accertare che anche lì era stato creato un altrettanto ingegnoso sistema che alimentava
illecitamente l’appartamento, bypassando il contatore elettronico.
Le attività tecniche di personale specializzato della società di distribuzione di energia elettrica,
allertata dai finanzieri, consentivano di constatare che per i due negozi, solo negli ultimi cinque
anni di attività, il commerciante aveva approssimativamente realizzato un indebito risparmio di
circa 100.000 euro.
Al termine delle operazioni, le Fiamme Gialle, informato il PM di turno della Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, ponevano agli arresti domiciliari il titolare delle
attività commerciali, in attesa della celebrazione del processo per direttissima, e denunciavano a
piede libero altri due corresponsabili.
Anche l’allaccio abusivo alla rete elettrica rientra, purtroppo, in questi territori in una modalità
illecita di abbattimento dei costi d’impresa e motivo di concorrenza sleale nei confronti degli
imprenditori che invece rispettano le regole, contro la quale, a tutto tondo, operano
quotidianamente i Reparti della Guardia di Finanza.