S. MARIA C.V. “Mercato” delle false ricette mediche, ecco le prime condanne. TUTTI I NOMI

8 Febbraio 2021 - 19:43

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Arrivano le prime sentenze riguardanti il mercato delle ricette mediche fasulle.
Il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Orazio Rossi ha emesso le prime sentenze nei confronti di sei persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere, truffa aggravata, falso, ricettazione e corruzione. Secondo la ricostruzione della Procura era stato messo in piedi un sistema che permetteva di avere il rimborso dall’Asl di prestazioni mai effettuate il tutto grazie a false ricette mediche, intestate ad ignari pazienti, rilasciate da medici di base compiacenti che venivano corrotti, così come i dipendenti dell’Asl. Le ricette in questione sono le 12 mila rubate al distretto di Ischia.

Le condanne emesse dalla Procura casertana sono per Maurizio Martucci, dipendente Asl di 59 anni di Santa Maria Capua Vetere che rimedia 4 anni in abbreviato. A conclusione del patteggiamento, invece, Costantino Cantelli, 39enne di Casal di Principe prende 2 anni (pena sospesa, assolto per un’ipotesi di corruzione in abbrevialo), Pietro Schiavone, 40enne di Mondragone, poco più di 3 anni, Anna Sciortino, 39enne di Scampia 1 anno e 8 mesi (pena sospesa), Raffaella De Sivo 31enne di Marcianise 8 mesi e Vincenzo Petriccione, 39enne di Aversa 1 anno e 10 mesi. Altri imputati coinvolti in questa vicenda hanno invece scelto il dibattimento, tra cui l’imprenditore casertano della sanità Pasquale Corvino e l’editore televisivo Pasquale Piccirillo.

Secondo la ricostruzione della Procura, Corvino e Pietro Schiavone avevano messo in piedi un sistema che gli permetteva di avere il rimborso dall’Asl di prestazioni mai effettuate presso il Centro Minerva, il tutto grazie a false ricette mediche, intestate ad ignari pazienti, rilasciate da medici di base compiacenti che venivano corrotti, così come i dipendenti dell’Asl Martucci ed Albalonga che, secondo gli inquirenti, non effettuavano le decurtazioni dei rimborsi per il superamento dei tetti di spesa o per le irregolarità riscontrate nei controlli. In alcuni casi veniva utilizzato anche un ricettario risultato provento di doppio furto ai danni del distretto sanitario di Ischia, per un totale di 24mila ricette circa.