S. MARIA C.V. Prof. aggredito alla Gallozzi, in tribunale le telecamere di “Un giorno in pretura”
4 Luglio 2025 - 11:16

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SANTA MARIA CAPUA VETERE – Le telecamere di “ Un giorno in Pretura “ con la telegiornalista Antonella Nafra hanno ripreso ancora una volta l’intera udienza dibattimentale del processo a carico di Amedeo Di Maro, 50 anni originario e residente in Santa Maria Capua Vetere. Ancora una volta la Rai in Tribunale nella Città del Foro. A sostenere il rinvio a giudizio, dopo indagini del Commissariato della Polizia di Stato, il Pubblico Ministero dott. Armando Bosso che, in udienza, ha interrogato i testimoni che hanno visto la scena dell’aggressione subita dal prof. Giuseppe Morelli da parte di Amedeo Di Maro.
Il testimone Prof. Antonio Letizia ha spiegato che egli era un docente della Scuola Gallozzi di Santa Maria Capua Vetere ed era presente all’interno del plesso scolastico quando venne aggredito il prof. Morelli. Ha detto anche di aver visto Di Maro sferrare un forte pugno al volto di Morelli e di essere stato anche lui strattonato con violenza da quell’uomo. Egli ha anche spiegato che era regolamentato lo spostamento degli studenti durante gli orari di lezione, e quindi non sapeva spiegare il perche’ gli studenti della 3 F si trovavano in quella circostanza nel gruppo di genitori in protesta.
È stata poi sentita la teste prof. Chiara Martini, la quale ha ammesso di avere avuto un procedimento disciplinare dall’ex Provveditorato agli Studi di Caserta ( oggi MIUR ) per i fatti accaduti durante la sua lezione e ha detto che era stata lei ad autorizzare i contatti telefonici degli studenti con i propri genitori; questa l’origine dell’ aggressione al prof. Morelli. I fatti risalgono a circa due anno fa quando Amedeo Di Maro s’introdusse con violenza all’interno dell’Istituto Scolastico Gallozzi della Città del Foro, dove sua figlia era a scuola, e dove stazionavano alcuni genitori di altri alunni intenti a protestare contro un insegnante. Fu allora che Di Maro si scagliò contro il prof. Giuseppe Morelli, docente presso quel plesso scolastico, colpendolo con un violento pugno al volto tanto da cagionargli delle gravi lesioni volontarie guaribili in 80 giorni per la complicanza del trauma al bulbo oculare. In buona sostanza – come si è saputo in seguito – Amedeo Di Maro avrebbe scambiato il prof. Morelli per un altro insegnante che, a dire degli studenti, avrebbe infastidito la figlia del Di Maro.
Il capo d’imputazione come configurato dal Sostituto Procuratore dott. Bosso, risulta aggravato dalla circostanza che il prof. Morelli all’epoca dei fatti rivestiva la qualifica di pubblico ufficiale sia perchè docente di ruolo sia perchè rivestiva la carica di vice preside in quella scuola. A far scattare l’indagine una querela del docente vittima dell’inaudita aggressione. Egli, assistito dagli avv. Gaetano e Raffaele Crisileo, si recò presso il locale Commissariato della Polizia di Stato dove denunziò l’accaduto. Solo successivamente, a seguito di indagini, venne identificato l’aggressore contro il quale si è costituito parte civile l’avv. Gaetano Crisileo per chiedere la condanna penale di Amedeo Di Maro e il risarcimento dei danni. Nella prima udienza dibattimentale è stata sentita la persona offesa ovvero il prof. Giuseppe Morelli che ha riferito l’accaduto e l’aggressione subita. La prossima udienza il 9 ottobre sempre dinanzi al Giudice dott. ssa Alessandra Vona del Tribunale sammaritano. Ci sarà di nuovo Rai 3 a riprendere l’udienza.