S. MARIA C.V. “Truffa da un milione di euro sull’appalto per Palazzo Teti Maffuccini”: esposto in Procura contro il dirigente dei Lavori pubblici Riccio

9 Febbraio 2024 - 13:17

Esposto denuncia giunto anche al sindaco Antonio Mirra, accusato di culpa in vigilando. In calce all’articolo il testo integrale dell’esposto.

SANTA MARIA CAPUA VETERE. L’apposito ufficio comunale ha protocollato con il numero 0006098 (ingresso 01/02/2024) l’esposto-denuncia anonimo, firmato da “Gruppo Ingegneri e Architetti Casertani”, giunto al Comune di Santa Maria Capua Vetere e indirizzato anche, tramite pec, alla Procura della Repubblica, all’Anac, alla Prefettura di Caserta, al sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra, al segretario generale, al presidente del consiglio comunale, all’assessore ai Lavori pubblici della città del Foro. L’esposto, che pubblichiamo integralmente in calce a questo articolo, denuncia una presunta ‘truffa da un milione di euro al Comune di Santa Maria Capua Vetere’.

Gli autori dell’esposto individuano anche colui che avrebbe messo in piedi questa presunta truffa, ovvero l’architetto Gennaro Riccio, dirigente del settore Lavori pubblici dell’Ente comunale. Truffa presumibilmente messa in atto da Riccio sull’appalto riguardante la “Direzione dei lavori e collaudo dei lavori di ristrutturazione, riqualificazione, risanamento, recupero e restauro del Palazzo Teti Maffuccini, sito in via Roberto D’Angiò”.

“Questo appalto – scrivono coloro che si firmano come Gruppo ingegneri ed architetti casertani – pubblicato il 27 dicembre 2023, fino al 2 febbraio 2024 (non

sappiamo, a dire il vero, se la gara sia stata già assegnata, ndr) prevede compensi agli aggiudicatari per oltre un milione di euro e Riccio ha predisposto un fantastico vestito su misura per l’Atp che vincerà, il cui mandatario è suo amico, che opera prevalentemente nell’area vasta della città metropolitana di Napoli, dove è nato e abita Riccio, che ha già fatto fuori tutte le piccole ditte di S. Maria Capua Vetere, soppiantate da ditte del Napoletano”.

Nell’esposto vengono poi dettagliatamente elencati i decreti legge vigenti e quelli non più in vigore, sottolineando il fatto che Riccio avrebbe predisposto il bando ai sensi di un decreto non più valido “perché l’operatore economico che alla fine vincerà la gara” avrebbe predisposto tutta la documentazione da tempo. “Il bando di gara, così come redatto imporrebbe requisiti talmente restrittivi da scoraggiare la partecipazione degli operatori”.

“Il ridicolo viene raggiunto quando il Riccio – è scritto sempre nell’esposto – che ha riservato per sé, guarda caso, anche il ruolo di Rup, si riserva anche il giudizio sul “grado di analogia” dei servizi svolti negli ultimi 5 anni per prestazioni di direzione lavori. Riteniamo che il Riccio riserverà per sé anche il ruolo di presidente della commissione di gara”.

Noi non sappiamo se sia andata affettivamente così e se Riccio è stato il presidente della commissione di gara, né se la gara sia stata già assegnata agli “amici” del dirigente dei Lavori pubblici. Certo l’esposto rappresenta una macchia per l’amministrazione comunale di Antonio Mirra, colpevole, secondo i firmatari dell’esposto stesso, finora, del solo reato di culpa in vigilando.

Qui sotto l’esposto-denuncia