SCANDALO IN PARROCCHIA. 67enne arrestato per violenza sessuale ai danni di una bimba di 8 anni

27 Agosto 2018 - 16:29

RECALE – Nella mattinata di oggi, a Recale, i Carabinieri della Stazione di Macerata Campania
hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dall’Ufficio G.I.P.
del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su conforme richiesta di questa Procura, nei
confronti di F. D., 67 anni, gravemente indiziato del reato di violenza sessuale aggravata, commessa
ai danni di persona di età inferiore ad anni dieci (artt. 609 bis co. 2 n.l e 609 ter co. 1 n. 5 bis e co.
2 c.p.).
Il provvedimento cautelare recepisce l’esito di una tempestiva quanto rapida attività d’indagine,
diretta dalla Procura, condotta dal predetto Reparto dell’Arma a seguito della denuncia
presentata, lo scorso 16 agosto, dalla madre della persona offesa il cui contenuto ha trovato puntuale
riscontro nelle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti nonché nelle immagini registrate
dal sistema di videosorveglianza installato all’interno dei locali di una Parrocchia di Recale.

In particolare, è stato accertato che l’indagato, abusando delle condizioni di inferiorità fisica e
psichica della persona offesa, dovuta all’età della minore di anni 8, la costringeva, mentre era intenta
a giocare con un’amichetta a bìliardino all’interno dell’oratorio della Parrocchia S. Maria Assunta di
Recale, a subire atti sessuali, consistiti nel palpeggiarla ripetutamente nelle parti intime nonché nella
zona del petto.

Secondo le direttive ed i criteri di priorità della Procura, relativi alla trattazione dei fatti di
violenza domestica e di genere, con peculiare attenzione alle violenze ai danni di minori,
immediatamente dopo la registrazione della notizia di reato è stata esercitata l’azione cautelare, con
successiva esecuzione della misura accolta dal Gip.

Il G.I.P., concordando con la richiesta di misura coercitiva avanzata, anche per
quanto riguarda la sussistenza di concrete ed attuali esigenze cautelari, ha disposto per l’indagato gli
arresti domiciliari.