«Scuola nel baratro per una scelta nefasta», il Consigliere d’opposizione Gianfrancesco e i dissidenti Landolfi e Palestina si schierano con i cittadini
29 Marzo 2025 - 09:42

La denuncia politica: irregolarità, mancanza di trasparenza sulla questione scuola di Baia e Latina
BAIA E LATINA – Una decisione scellerata ed autoritaria ha portato la comunità scolastica locale in una crisi senza precedenti. Il trasferimento del plesso di Baia e Latina dall’Istituto Comprensivo di Alvignano a quello di Pietramelara è stato deciso senza alcun confronto con la popolazione e senza una reale
La totale esclusione della comunità dalle decisioni che riguardano il futuro educativo dei propri figli, che accorata chiede supporto e rispetto, ha spinto parte dell’opposizione consiliare a prendere una posizione forte ed a schierarsi al fianco degli stessi. «Non
Secondo la normativa scolastica e le buone pratiche amministrative, decisioni così importanti dovrebbero essere accompagnate da studi di fattibilità e tavoli di discussione con la comunità. Invece, il Sindaco e la sua maggioranza consiliare in maniera dispotica hanno operato tale arbitraria scelta, ignorando le possibili ripercussioni che, invece, giorno dopo giorno si stano rilevando sempre più insopportabile e scellerate.
Non un incontro pubblico, non una discussione trasparente: la volontà ed il dibattito popolare è stato completamente calpestata. Oltre all’inoculata, irrazionale, illogica ed inopportuna scelta di aderire all’anonimo Istituto Comprensivo di Pietramelara in luogo del funzionale e prestigioso Istituto Comprensivo di Alvignano, ulteriore aspetto critico riguarda la chiusura della Scuola Primaria di Latina ed il suo trasferimento nel meno adeguato ed angusto plesso di Baia, con la conseguenza che la moderna palestra e gli avveniristici laboratori presenti nel solo plesso di Latina risultano allo stato del tutto inutilizzati e non sfruttati dagli alunni della primaria, ovvero i naturali destinatari!
Ma questo non è tutto!
Pesanti, infatti, sono le irregolarità gestionali ed amministrative che suscitano dubbi su come l’amministrazione ha gestito e continua a gestire l’intera vicenda, tanto è vero che i genitori si sono visti costretti ad adire la Giustizia Amministrativa per invocare il ripristino della legittimità violata.
Un altro allarme riguarda l’abbandono delle discipline musicali ed in particolare dello strumento musicale da parte degli alunni della scuola secondaria, con conseguenze e gravi pregiudizi per il futuro degli adolescenti e della Banda Musicale «Alessandro Vessella», storica realtà culturale del territorio. La mancanza di attenzione verso questo settore evidenzia una grave disfunzione didattica e gestionale. Cosa è stato fatto per capire le cause di questa disaffezione verso la musica? O si è semplicemente lasciato morire un percorso educativo senza tentare di recuperarlo?
Non meno preoccupanti sono le anomalie gestionali da parte dell’inadeguato Istituto Comprensivo di Pietramelara. Il laboratorio musicale per la Scuola Primaria e dell’Infanzia è stato avviato senza una circolare esplicativa e, ancor più grave, senza il consenso informato delle famiglie. È stato persino richiesto un contributo economico senza spiegazioni su come sarebbero stati utilizzati i fondi raccolti. La scuola pubblica è un diritto, e non si può accettare che le famiglie debbano sostenere spese senza alcuna chiarezza.
Le comunicazioni ufficiali sono altrettanto problematiche. Il sito istituzionale della scuola contiene poche informazioni e non fornisce dettagli su temi cruciali come la sicurezza, le delibere del Consiglio di Istituto e le circolari. Ricordiamo che la legge sulla trasparenza impone che vengano rese accessibili almeno alcune informazioni cruciali, ma ciò non avviene!
Le informazioni vengono spesso comunicate in modo informale (via WhatsApp o verbalmente), creando un clima di opacità amministrativa che mina la fiducia della comunità. Una scuola pubblica dovrebbe garantire trasparenza, accessibilità e partecipazione, ma l’attuale gestione poco chiara crea sfiducia e aggrava i problemi esistenti.
Altre criticità riguardano la sicurezza: nel plesso di Latina i piani di evacuazione non sono nemmeno affissi, mentre in quello di Baia sono ancora visibili i piani di evacuazione dell’Istituto Comprensivo precedente, mai aggiornati dopo il passaggio all’inerte Istituto Comprensivo di Pietramelara. Tutto ciò rappresenta e cristallizza grave irregolarità, poiché in caso di emergenza, studenti e personale potrebbero trovarsi in una situazione di grave pericolo, senza alcuna guida chiara su come agire. Il D.Lgs. 81/2008 impone l’aggiornamento dei piani di sicurezza, come può un dirigente garantire la tutela degli alunni se non si è nemmeno preoccupato di aggiornare le procedure di emergenza?
La sicurezza scolastica dovrebbe essere una priorità assoluta. E invece, il Comune è rimasto completamente inerte di fronte a questo problema, esponendo alunni e personale scolastico a rischi elevati.
A tutto questo si aggiunge la decisione di costituire una pluriclasse che unisce alunni di prima e terza della Scuola Primaria con chiara violazione delle normative.
L’articolo 4 del Decreto Ministeriale 81/2009 e l’articolo 3, comma 2, del Decreto Legge 98/2011 stabiliscono, infatti, che la formazione di pluriclassi è un’eccezione che può essere autorizzata solo dagli organi competenti (USR/USP).
Al contrario, invece, l’Istituto Comprensivo di Pietramelara, violando clamorosamente la nota ufficiale dell’USP di Caserta (U. 0008161 del 02-05-2024) ha istituito, con incompetenza ed in maniera, dunque, illegittima, una pluriclasse che non poteva in maniera alcuna istituire. Il tutto compromettendo la qualità dell’insegnamento e creando difficoltà pedagogiche evidenti. Eppure, nessuno interviene per sanare questa grave violazione. Come può un’istituzione scolastica pubblica operare in contrasto con le disposizioni ministeriali? Perché nessuno interviene per sanare questa evidente irregolarità?
E senza dimenticare l’ultimo, clamoroso episodio: la chiusura improvvisa della scuola di Baia Centro (Via P. Nenni), dovuta a una cattiva programmazione e gestione dei lavori di efficientamento energetico del tetto. Tra rumori assordanti, infiltrazioni d’acqua e gravi rischi per la sicurezza, le lezioni sono diventate impraticabili. Il culmine? Il 26 febbraio 2025, l’Istituto ha chiuso per tre giorni, aggravando una situazione già insostenibile. Un’intera comunità è stata lasciata nell’incertezza, con il diritto all’istruzione palesemente calpestato e l’illecita interruzione di pubblico servizio, episodio che si aggiunge alla lunga lista di disservizi, amplificando il disastro organizzativo e didattico che ha travolto la scuola di Baia e Latina.
Non è più tollerabile che il futuro educativo dei nostri ragazzi sia sacrificato sull’altare di scelte imposte dal Sindaco e dalla sua cieca e sorda maggioranza, senza confronto né rispetto per la comunità. Di fronte al silenzio di troppi, il Consigliere d’opposizione Pietro Gianfrancesco, e i Consiglieri dissidenti Antonio Landolfi e Michele Palestina sono pronti ad incalzare l’amministrazione in ogni sede, pubblica ed istituzionale, per fare piena luce e chiedere conto di ogni responsabilità. L’istruzione non è merce di scambio né terreno per giochi di potere. La comunità di Baia e Latina merita rispetto, ascolto e scelte responsabili.