S.MARIA C.V. Principe di Piemonte, la frittata è completa. Perso definitivamente il finanziamento di 2 milioni e 300 mila euro
18 Novembre 2018 - 12:03
SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.) – Per la ristrutturazione e il restauro della Scuola Principe di Piemonte è stato bruciato il finanziamento di 2.300.000 euro relativo al progetto di recupero strutturale e funzionale dell’amministrazione Di Muro.
Questo abbiamo scritto a settembre (LEGGI QUI) quando però, avevamo dato la notizia di un fortunato e fortunoso recupero in extremis grazie alla giunta regionale che, una volta terminato l’iter di valutazione tra quelli con procedure di gara già completate, tramite il costituito Gruppo di Lavoro regionale, il 20 marzo scorso ha comunicato
al Comune di Santa Maria Capu Vetere la conclusione del procedimento di verifica con esito positivo.
La regione ha fatto conoscere il dettaglio di questa procedura ben otto mesi fa. Siccome, negli uffici tecnici di palazzo Lucarelli hanno ben altro da fare tra permessi a costruire e tra varie altre procedure a dir poco discutibili, solo ora quella comunicazione rinvenuta in qualche polveroso e si è scoperto che essendo ormai decaduta l’imputazione di spesa a carico del finanziamento regionale non ci sono più i soldi per pagare i professionisti incaricati per il progetto. Inoltre, vuoi per evitare contestazioni e ricorsi, con qualche divagazione verso la satira, il dirigente del settore tecnico comunale, il caivanese Gennaro Riccio, si è appigliato alla procedura di nomina diretta e fiduciaria utilizzata all’epoca per la scelta dei professionisti.
Come al solito, noi di CasertaCe siamo andati a spulciare nelle carte.
Al fine di evitare la perdita del finanziamento, il cui successo o fallimento sono dipesi sempre e comunque dalla necessità della regione Campania di dover rendicontare le spese sostenute dagli enti beneficiari entro quel corrente anno (2015), l’allora dirigente Di Tommaso, di concerto con l’amministrazione, stabilì di ricorrere alla consegna dei lavori in via d’urgenza ai sensi del combinato disposto degli artt.153 e 154 del DPR 207/2010, oggi modificato.
Data l’urgenza della consegna e considerato il problema, così presentato, dell’assenza di figure professionali all’interno della pianta organica comunale, furono nominati il Direttore dei lavori – professionista iscritto all’albo degli Architetti come espressamente richiesto dalla Soprintendenza – il coordinatore dei lavori (già co-progettista, per la parte strutturale dell’intervento, della progettazione esecutiva posta a base di gara) e il Coordinatore per la Sicurezza. Tutto ciò avvenne ai sensi del’articolo 23 del regolamento comunale e tutti gli incarichi trovarono copertura finanziaria nelle somme previste dal quadro economico del finanziamento regionale e relativa convenzione.
Queste le tappe della vicenda che va a chiudersi ingloriosamente.