SERVIZIO 118. Mancano i medici nelle ambulanze e l’ASL li prende in “prestito” dall’OSPEDALE DI CASERTA

26 Maggio 2022 - 12:15

È stata rinnovata la convenzione, firmata già all’inizio di quest’anno,  fino al 30 giugno 2022


CASERTA – Utilizzando termine pallonaro, potremmo dire che da qualche mese è iniziato il calciomercato per quanto riguarda il servizio di emergenza 118 dell’ASL di Caserta. Ma andiamo con ordine.

Lo scorso febbraio è stata firmata una convenzione tra l’azienda sanitaria della provincia di Caserta guidata dal direttore generale Ferdinando Russo e l’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano per la fornitura di prestazioni sanitarie specialistiche di anestesia e rianimazione, necessarie per le ambulanze rianimative del 118. Un massimo di 500 ore mensili che verranno coperte dai medici specialistici dell’ospedale di Caserta. La convenzione sarebbe dovuta scadere il 31 marzo, ma è stata rinnovata nelle scorse giornate, fino al 30 giugno.

Sarebbero 6 i medici specialisti in anestesia e rianimazione che mancherebbero nell’organico della ASL di Caserta, secondo quanto emerge dalla nota scritta dal direttore del 118, Roberto Mannella. Una carenza di personale che ha provocato l’inevitabile richiesta di supporto all’ospedale di Caserta.

Per questa prestazione l’ASL corrisponderà al Sant’Anna e San Sebastiano il compenso lordo, omnicomprensivo anche delle spese relative al tragitto, di 60 euro per ogni ora di consulenza effettuata dai medici.

Gli anestesisti e rianimatori dell’ospedale di Caserta, però, non lasceranno il loro posto nel nosocomio del capoluogo, in considerazione di quanto viene specificato della convenzione, cioè che i medici effettueranno il servizio 118 in regime di attività libero professionale, nel pieno rispetto delle attività che sono tenuti a prestare nell’azienda di appartenenza.

L’ASL di Caserta ha messo da parte per questa operazione la somma di 97 mila e 650 euro a favore dell’ospedale di Caserta.

L’assenza di medici e specialisti sulle ambulanze del servizio 118 è un problema ormai endemico, gravissimo, sul quale CasertaCE si è soffermato con decine e decine di articoli di questi anni.

Gravissimo perché l’assenza di figure professionali specializzate in anestesia e rianimazione ha messo e può mettere a repentaglio la vita i cittadini casertani soccorsi dalle ambulanze del 118.

Il fatto che si debba trovare dei sostituti attraverso una struttura esterna come l’ospedale di Caserta, che ha già i suoi problemi di personale, non aiuta e sicuramente non migliora il giudizio sulle operazioni compiute in questi anni dalla governance dell’azienda sanitaria locale e del servizio di primo soccorso casertano.