SESSA AURUNCA ALLE ELEZIONI Silvio Sasso indica in Oliviero il suo carnefice. Gli risponderanno e voleranno gli stracci. Due domande decisive

5 Settembre 2021 - 13:13

Si è già incendiata la campagna elettorale a poche ore dalla presentazione delle liste che appoggeranno i tre candidati sindaco in campo.

 

SESSA AURUNCA Cinque anni fa, Silvio Sasso sarebbe diventato sindaco di Sessa Aurunca se Gennaro Oliviero non l’avesse scelto? E sarebbe durato gli anni che pure è durato se Oliviero, seppur spesso in totale disaccordo con lui , non avesse estinto i fuochi che continuamente incendiavano la maggioranza? Noi, qui da Caserta, non siamo in grado di rispondere compiutamente a queste due domande, anche perché non siamo stati in grado, per ristrettezza di mezzi, di occuparci più di tanto, della politica di Sessa Aurunca.

Ora, è tutto sommato normale che Sasso, dato nettamente in svantaggio sui Di Iorio, tenti, allo scopo di conquistare un difficilissimo ballottaggio, attacchi a testa bassa. Le campagne elettorali sono fatte così e questa non è la prima e non sarà neppure l’ultima in cui voleranno gli stracci.

Perché il rischio è proprio questo e suggerisce una nuova domanda: Silvio Sasso e i suoi diretti sostenitori hanno avuto un comportamento sempre irreprensibile negli anni in cui hanno amministrato?

Perché, se, al contrario, se qualche peccatuccio ce l’hanno, è probabile, vista la scelta di alzare subito i toni, che Sasso sarà ripagato pan per focaccia.

Tornando alle due domande iniziali, risulterebbe utile al cronista che fosse proprio Sasso a rispondere, possibilmente però, senza uscire fuori tema, perché dalla risposta sua ai quesiti, da noi formulati, dipende anche la credibilità e la legittimità politica della scelta dialettica di queste ore.

Se Sasso ritiene che avrebbe vinto lo stesso anche senza Oliviero, se i duemila sessani di centrosinistra che lo hanno bocciato, votando altri sindaci sono stati solo un incidente o frutto del bieco disegno dello stesso Oliviero che voleva ridimensionare in partenza Sasso, affermando il primato del ruolo delle liste sulla personalità del candidato sindaco, allora ok, Sasso fa bene ad attaccare. Ma se, invece, come tutti i fondamentali numerici di quella elezione indicano, Sasso non l’avrebbe vista neppure col binocolo la fascia tricolore se Oliviero non l’avesse scelto e sostenuto, allora, ci dispiace, ma qui a Casertace l’onestà intellettuale è struttura di fondazione. Vorrà dire, cioè, che Sasso sputa nel piatto dove ha mangiato. Comunque ora dopo “il regalo” fattogli da Antonio Fusco, che gli ha spedito, con biglietto di sola andata, Michele e Massimo Schiavone, quelli delle Rsa, Sasso ha la possibilità di dimostrare che lui è popolarissimo e simpatico ai sessani. Vediamo che succederà il 4 ottobre pomeriggio e se andrà sopra o sotto alla coalizione che lo sostiene. Noi un’idea ce l’abbiamo, ma per il momento, ma solo per il momento, ce la teniamo per noi.