SINDACO E AMMINISTRAZIONE COMUNALE CREATIVI. Vogliono approvare il Dup la mattina in un consiglio e il Bilancio Previsionale il pomeriggio. Stefano Masi “intima” ai dirigenti di revocare i pareri

21 Agosto 2023 - 15:04

In calce all’articolo la lettera del consigliere comunale Stefano Masi. In effetti, leggendo il Tuel e ogni sentenza dei giudici amministrativi, fino ad arrivare allo stesso regolamento comunale, si capisce facilmente che una procedura del genere non sta né in cielo né in terra e che è frutto solo di una mentalità di utilizzare le cariche e le funzioni come potere personale, rispetto al quale le norme, e più in generale gli ordinamenti, rappresentano solo un fastidio da eludere nella maniera più spicciativa possibile

CARINARO (G.G.) – Se da un lato la giurisprudenza amministrativa ha codificato che la mancata approvazione dei Bilanci di Previsione, dei Rendiconti di Gestione o Bilanci Consuntivi che dir si voglia, degli Assestamenti e dei Riequilibri comportano lo scioglimento del consiglio comunale solo in casi eccezionali e dopo una bocciatura da parte dello stesso consiglio, avvenuta al di là dei tempi della diffida prefettizia, è anche vero che a questa facilitazione, a questo venir incontro ai sindaci e alle amministrazioni comunali in carica, hanno fatto almeno in parte da contraltare altre recenti sentenze, sempre del giudice amministrativo, le quali hanno chiarito che il Dup, cioè il Documento unico di programmazione, e il citato Bilancio Previsionale non possono essere approvati nel corso della medesima seduta di consiglio.

Ciò in quanto l’uno (il Dup) è il presupposto logico e fondamentale su cui si redige il Previsionale.

È, dunque, necessaria una seduta di consiglio “dedicata” per approvare il Dup e un’altra dedicata all’approvazione del Previsionale.

Ora, noi di Casertace siamo abituati, abbiamo fatto il callo di fronte alle stravaganze del sindaco di Carinaro Nicola Affintio e della sua amministrazione.

Ma ogni volta il primo cittadino e il gruppo con cui governa il comune aversano, se ne escono con una novità, con una strampaleria.

Stavolta è stata convocata una seduta del consiglio al mattino per l’approvazione del Dup, e una di pomeriggio per l’approvazione del Previsionale.

Questo la dice lunga su quale sia la cifra che connota il rispetto, la considerazione degli ordinamenti istituzionali di questo sindaco, della sua giunta e dei dirigenti.

Se, infatti, la giurisprudenza amministrativa ha sancito che i due documenti vadano approvati in sedute diverse, è proprio perché la sanzione, il marchio di democrazia apposto sul Dup deve consentire a ogni consigliere comunale di rivederlo e valutarlo, di assumere piena cognizione della sua propedeuticità, in modo da poter votare il Bilancio Previsionale non a freddo, ma partecipando al dibattito possedendo almeno un minimo di conoscenza della materia di cui si parla.

Va da sé che nel momento in cui si convoca un consiglio la mattina e un altro il pomeriggio questa norma è vista come una scocciatura, come una grana da chi vive la propria esperienza di governo con la praticità di chi pensa solo al proprio tornaconto politico e non solo.

In poche parole, se questa legge c’è ed è una scocciatura, noi la aggiriamo con giochetti come quello messo in opera rozzamente da Nicola Affinito e dai suoi.

Questa è la valutazione di tipo politico. Poi c’è quella tecnico-giuridico, che non esaurisce certo il problema alla maniera con cui è stato affrontato a Carinaro.

Infatti da una lettura piana delle norme e della giurisprudenza emerge anche da un punto di vista giuridico, per l’appunto, che perché il Dup rappresenti il presupposto del Bilancio di Previsione, è necessario, ripetiamo necessario, che quest’ultimo sia costruito sulla base del primo, così come approvato dal consiglio comunale e non solo sulla base di quello approvato dalla giunta.

Dice il Tar della Puglia, Bari sezione I n.256/2023 cit. 1505/2019: “(…) La verifica di coerenza deve scaturire dal contributo potenzialmente derivante da tutti i componenti del consiglio comunale, compiutamente fornito nella preliminare seduta consiliare dedicata (…)”.

Tutto ciò non solo in quanto è noto che l’organo dell’ente deputato alla programmazione è il consiglio comunale, ma anche perché l’articolo 170 del Tuel n.267/2000 stabilisce entro il 31 di ciascun anno la giunta presEnta al consiglio il testo del Dup per le conseguenti deliberazioni.

Si deve tener conto al riguardo che il legislatore ha stabilito due termini per l’approvazione.

Termini differenti e lontani tra loro: 31 luglio per il Dup e 31 dicembre per il Previsionale.

E lo ha fatto tornando alla nostra valutazione logico-politica di prima, proprio perché è soltanto dopo che il consiglio ha approvato il Dup che l’ente dovrebbe mettere mano al Bilancio di Previsione.

Peraltro, l’amministrazione comunale di Carinaro non viola o aggira la norma vigente, ma viola anche una sua norma locale, quella stabilita nel regolamento comunale di contabilità.

In esso si legge: “La giunta, coerentemente con gli indirizzi politico-programmatici del consiglio, approvati con il Dup, definisce la manovra delle aliquote tributarie e delle tariffe, i criteri e gli indirizzi ai quali i responsabili dei servizi devono attenersi nel corso della predisposizione delle proposte di Bilancio”.

Per cui è del tutto evidente che la giunta fa un altro lavoro, recependo ciò che il consiglio ha approvato nel momento in cui ha esercitato i suoi esclusivi poteri di programmazione.

Di qui l’iniziativa del consigliere comunale d’opposizione Stefano Masi di chiedere nella nota di quattro pagine che pubblichiamo integralmente in calce a questo articolo, al responsabile dell’area finanziaria del Comune di Carinaro, Carlo Nicola Barbato, e al Revisore dei Conti Francesco Puca, estendendo la comunicazione anche alla presidente del consiglio comunale Serena Marino, custode dei poteri e delle prerogative dell’organismo che presiede, di revocare i pareri favorevoli forniti a quanto è stato approvato in merito al Dup e al Bilancio Previsionale.

“Ciò per evitare – scrive Masi –  che l’Ente sia esposto a contenziosi potenzialmente perniciosi di cui, come è ovvio, potreste esser considerati gli unici o, comunque, i più diretti responsabili”.

Clikka qui sotto per leggere la lettera del consigliere comunale Stefano Masi.