Sottoposto a sorveglianza speciale, fu trovato in scooter per CASERTA. “Dovevo prendere le medicine per mia sorella”. La Cassazione ha deciso sulla sua sorte

27 Febbraio 2019 - 16:33

CASERTA – Nel gennaio 2016 Marco S. fu condannato dai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere a un anno e due mesi di reclusione perché, sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno in Casagiove, era stato sorpreso per due volte, a giugno ed ottobre dell’anno precedente, in giro per Caserta.

L’uomo, nel primo caso, fu sorpreso dai militari dell’Arma alla guida di un Piaggio Beverly, in violazione degli obblighi imposti dalla misura di sorveglianza e della revoca patente di guida, dopo un provvedimento sempre del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Marco S. aveva sostenuto di utilizzare il mezzo per acquistare farmaci per la sorella e che si era recato a Caserta per tale motivo, tuttavia dagli atti risultava che egli aveva dichiarato in precedenza di essersi recato a Caserta per chiedere soldi ad un’altra sorella, senza nessuna giustificazione accettabile poteva fornire per l’uso dello scooter, che non poteva guidare dopo la revoca della patente.

La Corte di Appello di Napoli ha confermato, poi, la condanna ad anni uno e mesi due di reclusione inflitta in primo grado. L’uomo ha portato la sua istanza dinanzi alla corte di Cassazione, sostenendo che sostiene che “era stato considerato reato più grave la violazione accessoria della guida del veicolo e non quella della misura principale

– si legge nella sentenza – “e che comunque difettava di motivazione il rigetto di riconoscere lo stato di necessità“.

Ma per i giudici dell’ultima istanza il ricorso del quarantaquattrenne è da ritenersi inammissibile, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di 2.000,00 euro alla cassa delle ammende.