Spaccio, niente domiciliari per il ras Morgillo. La Cassazione: “E’ il capo”

20 Dicembre 2021 - 14:00

SAN FELICE A CANCELLO – Sono state depositate 4 giorni fa le motivazioni con il quale la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato per chiedere la revoca della misura cautelare in carcere a carico di Gennaro Morgillo, il ras dello spaccio di San Felice.

Gli ermellini hanno riconosciuto il ruolo di vertice di quest’ultimo, il quale assicurava la forniutra di stupefacente a vantaggio di tossicodipendenti. Nell’aprile scorso anche il tribunale di Napoli aveva confermato la misura cautelare inframuraria.

Questo il passaggio della sentenza: “Quanto poi alla proporzionalità della misura in atto, il Tribunale ha rilevato che essa era da ritenersi proporzionata alla pena irrogata, tenuto conto della durata della custodia cautelare già sofferta (circa un anno). A fronte di tale quadro, il Tribunale ha ritenuto, con motivazione congrua e non viziata, che era inidonea la misura domiciliare anche assistita dal presidio elettronico, in considerazione del tipo di attività illecita svolta dal ricorrente e della personalità trasgressiva del medesimo, dimostrata dalle evidenze in atti.

Il ricorrente si è limitato a ribadire le argomentazioni spese in appello, non confrontandosi – se non apparentemente – con la motivazione dell’ordinanza impugnata e allegando viepiù argomenti fattuali e manifestamente infondati (quanto ai fatti accertati in sede di merito).”