SPARANISE. Il sindaco De Pasquale parla di legalità, ma la pesante vicenda di cocaina che ha coinvolto l’assessore Pietro Izzo non può essere un fatto privato. Avrebbe dovuto essere giustificato dal primo cittadino e anche dal diretto interessato

6 Maggio 2025 - 17:41

Ci siamo imbattuti in questi giorni in alcuni passaggi di un’ordinanza riguardante il narcotraffico. Ciò non significa che Pietro Izzo non possa svolgere la funzione di assessore ma significa che la sua vicenda di  dipendenza dalla cocaina diventa un fatto pubblico nel momento in cui lui va a rappresentare i cittadini

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SPARANISE (g.g.) A noi in linea di principio, non da fastidio che Pietro Izzo faccia l’assessore al comune di Sparanise.

Per carità, ci auguriamo per lui che si sia sottoposto a delle cure tali da fargli superare il serissimo problema di tossicodipendenza che lo ha messo al centro come assuntore abituale in decine di casi di acquisto di stupefacente  dell’ordinanza che ha portato ad esempio a sviluppare accuse nei confronti di

Antonio e Dora De Rosa, che poi, carte alla mano, sono stati i fornitori più usuali di Pietro Izzo la cui voce è stata tantissime volte intercettata nei contatti che ha avuto con i presunti narcotrafficanti

Pietro Izzo è stato borderline, poi la Procura della Repubblica ha creduto al fatto che lui fosse solamente un assuntore e ora sarà tra i più importanti testimoni del processo

Però, se un semplice spinello costa all’assuntore una segnalazione amministrativa alla Prefettura riteniamo a maggior ragione che questo possa riguardare persone che hanno gli stessi problemi di assunzione abituale di cocaina quali Pietro Izzo Questo non comporta la perdita dei diritti politici come la possibilità di svolgere la funzione di assessore così come Izzo la svolge a Sparanise in maniera legittima ma qui il problema è politico e di opportunità. Se per tutta la campagna elettorale l’allora candidato sindaco poi divenuto sindaco Fabrizio De Pasquale, tra le altre cose ufficiale dell’esercito, ha riempito due scatole così con la questione della legalità, bisognerebbe poi essere coerenti. Ciò non significa entrare nel privato di Pietro Izzo che essendo diventato un fattore di un’ordinanza firmata da un gip ha visto diradarsi la sua identità di persona che attraversa vicissitudini private. Ma nel momento in cui De Pasquale, così come ha fatto nel dicembre scorso attribuisce a Pietro Izzo una funzione iper pubblica come quella di assessore, la cosa non può avvenire senza una giustificazione che pubblicamente avrebbero dovuto dare il sindaco e lo stesso Pietro Izzo non sfuggendo proprio per motivi di opportunità,  a quel problema di assunzione stabile di pesanti sostanze stupefacenti, cioè la cocaina, che nel momento in cui Pietro Izzo è entrato nel racconto dell’ordinanza ma a a maggior ragione quando è diventato assessore non ha costituito più un fatto privato, ma un fatto pubblico senza se e senza ma