Speronato in scooter dopo una lite, sentita la madre del 17enne nel processo a carico di Peppe ‘a tigre
10 Settembre 2019 - 17:03
CASERTA – Udienza stamattina in tribunale del processo a carico di Giuseppe Rinaldi, 45 anni di Caserta, noto come Peppe ‘a tigre e di suo figlio Gianfranco, accusati del tentato omicidio di B.F.J., 17 anni di Marcianise (LEGGI QUI UNO DEI NOSTRI ARTICOLI).
In aula è stata sentita la madre del ragazzo, a cui, nell’ospedale Cardarelli, dove il giovane era ricoverato, sarebbero stati fatti i nomi dei due Rinaldi e mostrate le foto su whatsapp. Le immagini vennero fatte vedere anche al 17enne che riconobbe i due, procedendo all’accusa nei loro confronti. A fine mese, su questa ricostruzione dovrà essere sentito il giovane marcianisano.
Secondo l’accusa, Gianfranco Rinaldi, in piazza Dante, aggredì un giovane di Caivano, provocandogli una perdita di sangue dal naso. Ne venne fuori una lite tra ragazzi che coinvolse il 17enne di Marcianise, il quale colpì Rinaldi con una bottiglia prima di scappare, a bordo di un Beverly 250. Gianfranco chiamò poi il padre Giuseppe e insieme inseguirono il 17enne in scooter, speronandolo con l’auto e facendolo finire a terra, nella zona di via Retella a Capodrise.