STORICO: ecco come il gruppo Coppola sta convincendo gli occupanti abusivi del Parco Saraceno a lasciare quelle case

20 Luglio 2018 - 13:13

CASTEL VOLTURNO(g.g.) E’ un segno di vitalità, di ritrovati entusiasmi propositivi e creativi, la decisione del gruppo Coppola di scendere in campo direttamente per risolvere l’annosissimo problema dell’occupazione abusiva di decine e decine di appartamenti di loro proprietà, di quello che è stato ed è forse ancora, il famigerato Parco Saraceno.

Quanti articoli sono stati pubblicati in questi anni. Forse migliaia. All’interno c’era sempre scritto che si stava lavorando per una soluzione che potesse mettere insieme le ragioni, costituzionalmente riconosciute della proprietà privata, con quelle di una vita, almeno accettabile, delle tante famiglie di diseredati, provenienti soprattutto dalle zone del Napoletano, che quegli appartamenti hanno occupato, spargendo il seme di un’illegalità dentro al quale è sedimentato quello ben più grande e nefasto che ha sviluppato la zizzania di fenomeni allarmanti, di pesantissima criminalità.

Perchè in quelle case c’erano le famiglie dei citati diseredati, ma c’erano anche i laboratori della droga, gli uffici dello spaccio, i luoghi dove si ritrovavano prostitute e protettori. Insomma, una summa plastica di tutti i degradi materiali e morali subiti da Castel Volturno nel corso degli ultimi decenni. L’occupazione abusiva ha creato un vero e proprio piano inclinato lungo il quale è scivolata, fino al precipizio, una delle opere più belle e significative di Pineta Mare. Un fallimento dello stato di diritto che ha prodotto l’ingiustizia dell’azzeramento del valore materiali di quegli appartamenti, ma anche del valore morale che li aveva considerati un investimento fondamentale per garantire benessere economico, reddito turistico a un territorio che già accusava i segni della sua implosione auto distruttiva. 

Ora, non ci vogliamo mettere a fare i difensori d’ufficio dei Coppola. D’altronde come avete visto negli ultimissimi anni CasertaCe ha assunto una posizione diversa nei loro confronti, semplicemente per un motivo: perchè ha assitito e assiste a un tentativo reale di collegare la lunga, grande e discussa esperienza imprenditoriale di questa famiglia, con i tempi nuovi che obbligano a scelte in cui il caro e vecchio “rischio d’impresa“, un perfetto sconosciuto nelle nostre zone ad economia protetta, rappresenti finalmente uno dei fattori fondamentali dell’esercizio dell’imprenditore, com’è giusto e serio che sia, in un’economia normale di mercato, fondata sulla concorrenza e non su monopoli e cartelli.

Per cui, qui a CasertaCe le posizioni sono sempre sorrette da una forte ispirazione e da un ancor più forte consapevolezza culturale. Poi, se i Coppola faranno bene, li loderemo, se i Coppola creeranno posti di lavoro stabili con il nuovo porto, il cui cantiere, tra qualche giorno, dovrebbe giovarsi di una proroga di tre anni della concessione, non potranno che essere elogiati, non tanto da chi scrive, in quanto persona fisica e individuo, ma dalla filosofia costitutiva, dal tessuto connettivo di CasertaCe.

Se poi, faranno male, loro per primi sanno che da questo giornale non avranno alcuno sconto. 

Però, oggi, le cose vano guardate in maniera obiettiva: se il gruppo Coppola sta avvicinando ognuna di quelle famiglie che occupa il parco Saraceno, proponendo loro delle cose concrete che veramente mettono insieme le ragioni del diritto e quelle della tutela sociale, allora non si può non sottolinearlo in maniera obiettiva.

Cosa si è detto nelle ultime settimane a queste famiglie? Noi, come gruppo Coppola, ti garantiamo un alloggio gratuito per tre anni oppure ti paghiamo il canone rispetto ad una scelta dell’inquilino, concordata però con il gruppo Coppola. Siccome Parco Saraceno è parte integrante del progetto e della valorizzazione del nuovo porto turistico, la possibilità di abbattere e di ricostruire, naturalmente con la medesima volumetria, quei palazzi, rendendoli funzionali e moderni, e rassegnandosi all’enorme danno economico che i Coppola hanno subito in questa vicenda, in un ritrovato clima di pacificazione sociale ed istituzionale, creerà condizioni positive per un più rapido sviluppo della struttura portuale, in modo da determinare più facilmente l’assunzione di una persona per ognuna delle famiglie che lasceranno gli appartamenti di Parco Saraceno.

Pare che il clima sia molto disteso. E pare che il comune di Castel Volturno, che non ci ha messo mai la testa nella espressione della sua identità e della linea politica da questa prodotta, del suo essere sinistra, che non può significare, però, la negazione della legge e dei diritti che da questa discendono, pare sia diventato più ragionevole, favorendo e affiancando con i propri servizi sociali, l’opera di pacifico auto sgombero di queste famiglie e di questa sorta di banlieu in salsa domiziana.

Quando ciò avverrà, quando l’ultima famiglia lascerà l’ultimo appartamento abusivamente occupato, saranno anche altri privati a dover tirare un sospiro di sollievo, magari mandando un bigliettino di ringraziamento al gruppo Coppola. Ci riferiamo ai mini proprietari, cioè a coloro che, possedendo una quarantina di queste case, hanno subito la sorte di vedersele occupare per decenni e di vedersi scippare il proprio diritto di proprietà.

Naturalmente seguiremo, nei prossimi giorni, l’andamento di questa vicenda che, senza voler, da parte nostra, scadere nell’enfasi a buon mercato, può essere definita storica per tutto quello che è stato, per tutto quello che si è detto, per tutto quello che si è filmato, per tutto quello che è andato nelle televisioni nazionali e straniere, intorno al nodo del Parco Saraceno, apparentemente inestricabile, da qualche mese, invece, divenuto maneggevole con la soddisfazione di tutti.

Si dice che volere è potere. Il gruppo Coppola ha attraversato momenti difficilissimi. Nulla gli è stato risparmiato in termini di legittima esplicazione dell’azione penale e dell’azione civile da parte di varie magistrature. Il lento, faticoso, onesto cammino di emersione da questo status di difficoltà, ha consentito ai membri di questa famiglia e ai manager che li affiancano, di dimostrare di essere in grado, come già scritto all’inizio di questo articolo, di interpretare il tempo nuovo. Con tutto il rispetto di Cristoforo Coppola e di quello che ha fatto provando a stare in equilibrio in un territorio totalmente soggiogato dalle logiche criminali, questo è un altro tempo, che declina nuove esigenze. Questi sono altri interpreti.