Terra dei fuochi: la Corte di Strasburgo avvia il processo contro l’Italia
5 Marzo 2019 - 19:50
CASERTA – Lo Stato italiano non adotto’ misure sufficienti per proteggere la salute dei cittadini della cosiddetta Terra dei fuochi, la zona tra le province di Napoli e Caserta inquinata da discariche abusive e incendi di rifiuti. E’ l’accusa da cui l’Italia dovra’ difendersi davanti alla Corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo, che ha accolto in via preliminare alcune decine dei ricorsi – in tutto oltre 3.500 – presentati da cittadini e associazioni campane tra il 2014 e il 2015. La Corte ha deciso di dare il via al contraddittorio tra le parti, ritenendo almeno per ora ammissibile la tesi dei ricorsi. I firmatari sostengono che nonostante le autorita’ fossero a conoscenza dell’esistenza di un rischio reale e immediato per la vita delle persone (alcune decedute), causato dall’accumulo e dalla combustione di rifiuti tossici nelle discariche abusive, non abbiano preso misure per ridurre il pericolo. Inoltre imputano allo Stato di non aver introdotto leggi per perseguire efficacemente i responsabili dell’inquinamento, e di non aver informato la popolazione sui rischi per la salute. Nel comunicare i ricorsi al Governo italiano la Corte chiede una serie di informazioni per poter poi decidere se i ricorsi sono effettivamente fondati e in caso affermativo quali violazioni siano state commesse. Tra l’altro chiede quali misure siano state adottate per identificare le zone inquinate e verificare il livello di inquinamento di aria, suolo e acqua e esaminare il suo impatto sulla salute della popolazione. E richiede informazioni sulle indagini condotte per individuare i responsabili dei reati ambientali e quali risultati abbiano portato. Spetta ora all’Italia fornire le prove per dimostrare che sia stato fatto tutto il necessario per proteggere i cittadini. L’avvio del procedimento a Strasburgo e’ “una buona notizia” secondo don Maurizio Patriciello, il parroco in campo da anni per difendere i diritti dei residenti nella Terra dei fuochi. Dalla presentazione dei ricorsi sono passati quattro-cinque anni: “Abbiamo visto fare passi avanti – sottolinea – ma l’emergenza non e’ affatto risolta. In Campania si producono ogni giorno 5 mila tonnellate di rifiuti urbani, piu’ altre 1000 provenienti da imprese che lavorano a nero, rifiuti che non si possono bruciare nei termovalorizzatori. Se non si risolve questo problema, non si spegneranno i roghi”. Per il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, la decisione della Corte “da’ maggior forza” alle azioni che il Governo sta mettendo in campo: “Il patto d’azione Terra dei fuochi, la norma del decreto di sicurezza che individua i percorsi di tutela da incendi delle piattaforme di rifiuti e la legge Terra mia”, che prevedera’ sanzioni piu’ stringenti e disposizioni per la bonifica dei siti inquinati.