Trentola Ducenta nuovo feudo zanniniano. Quando l’adesione a una centrale appalti diventa finzione. Due gare da oltre 5 milioni di euro annullate e riassegnate dal dirigente del sindaco Apicella, sempre sbugiardato dal Tar

2 Agosto 2024 - 20:07

Ne abbiamo anche una terza, ma ne parleremo nei prossimi giorni. I giudici hanno impallinato le decisioni del dirigente Massimo Apollonio Capasso. Qua c’è il rischio di un risarcimento danni che quasi lascia il comune senza manco la bandiere, ma forse c’è chi non vuole fare del male all’amministrazione Apicella

TRENTOLA DUCENTA (g.g.) – Ci si chiede, con una modalità interrogativa crescente, a cosa diavolo servano queste stazioni uniche appaltanti, previste dalla confusa legislazione legata al Pnrr e che, a nostro avviso, sono strutture che appesantiscono i bilanci dei comuni che le mettono in opera e non risolvono alcun problema in tema di trasparenza delle gare d’appalto e degli atti amministrativi a queste connessi delle norme relative agli appalti finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Chiariamo un concetto: l’ingegnere (o architetto, non sappiamo cosa sia precisamente, ma non è importante stabilirlo per quello che dobbiamo scrivere) che di nome fa Massimo

Apollonio, che se fosse vissuto nell’antica Roma era davvero un nome molto figo, mentre di cognome fa Capasso, ha affidato personalmente tre gare di importo complessivo da quasi sei milioni di euro, ad essere precisi 5 milioni e 868 mila euro, che a dirla tutta Massimo Apollonio sarà anche un nome figo, ma sei milioni mica sono bruscolini.

STAZIONI APPALTANTI ORNAMENTALI

Facciamo fatica a non azionare il nostro cazzeggio, a non essere caustici, a non essere duri nel momento in cui raccontiamo una vicenda da cinema. Perché il comune di Trentola Ducenta, che nel suo ufficio tecnico ospita le gesta di Massimo Apollonio, che nell’antica Roma poteva essere un edile, nel febbraio 2023 ha aderito alla Centrale unica di committenza della comunità montana Valle di Comino ad Atina. Un luogo bellissimo, stile montagne di Heidi, che anche morfologicamente con Trentola non c’entra molto.

Pensate un po’ dove diavolo sono andati a finire da Trentola il sindaco Michele Apicella e il suddetto Massimo Apollonio Capasso.

Ora, qual è il motivo per cui un comune aderisce ad una centrale di committenza? Sulla carta, la volontà di garantire un procedimento amministrativo trasparente per l’aggiudicazione dei suoi appalti.

Ora, siccome non pensiamo affatto di vivere nel Paese dei Balocchi, sappiamo che l’adesione ad una Cuc – ciò vale per Trentola come per tutti gli altri comuni – non è certo mossa da questi nobili propositi.

L’inciarmo ci deve stare sempre. E un comune che aderisce ad una Cuc sa di poter contare su qualche amico o più di qualche amico all’interno della stessa.

Però, benedetti Apicella e Capasso, se voi fate fare tre gare a questa stazione appaltante ciociara, si può arrivare a pensare che di una, quantomeno una, se ne accettassi l’esito, anche se non era compreso nei suoi desiderata, usando qualche parola latina in onore di Massimo Apollonio.

No. Il rapporto tra il comune di Trentola Ducenta e la Cuc laziale è durato il tempo di tre gare. E le aggiudicazioni sancite dalla stazione appaltante sono state tutte revocate: 100%.

Se a questo si aggiunge il fatto che a poco tempo di distanza dall’ultima revoca Trentola è uscita da questa Cuc, non puoi considerare una malevolenza il fatto che, probabilmente, queste aggiudicazioni siano andate in direzioni diverse da quelle auspicate nelle stanze del comune dell’agro Aversano.

Della terza gara parleremo alla fine, in quanto attorno alla stessa si è creata una situazione un po’ diversa rispetto a alle prime due, di cui ci occupiamo subito.

IMPREGINA VINCE, MA PER APOLLONIO…

Il 16 giugno 2023 la Cuc di Valle di Comino presenta a Capasso e al comune di Trentola la sua graduatoria per i lavori di adeguamento strutturale e rifunzionalizzazione della scuola dell’infanzia via Rossini, dall’importo complessivo di poco superiore ai 2.4 milioni di euro, segnando come ditta vincitrice la società Impregina dell’imprenditore di Casal di Principe – ma con sede sociale situata a Caserta, corso Trieste – Luigi Natale.

Un mese dopo, il 18 luglio 2023, il dirigente Massimo Apollonio Capasso stravolge le carte in tavola, escludendo dalla gara di appalto ben 4 ditte, tra cui le prime tre offerte in graduatoria, ovvero Impregina, FC Group e Toto Costruzioni.

Della serie ditelo che deve vincere la quarta, visto che hai fatto fuori le prime tre.

La quarta è il consorzio Energos, attraverso la sua consorziata Siri Costruzioni di Aversa, di Fausto Schiavone, che presenta un ribasso del 6%, ovvero il 10 per cento in meno di quella vincente, il 16% di ribasso di Impregina.

La motivazione addotta da Capasso è che l’offerta di Impregina era fatta male, da escludere poiché il computo metrico e le migliorie erano firmate esclusivamente dal legale rappresentante.

E che questa roba sia robaccia è rappresentata dal fatto che Luigi Natale e la sua Impregina vanno al Tar della Campania e i giudici demoliscono l’atto amministrativo di Apollonio, l’edile di Trentola, ripristinando l’esito della gara uscito dalla Cuc.

Il Consiglio di Stato, poi, chiamato dal consorzio Energos, che ricorre contro la sentenza del Tar, da un lato la conferma, dall’altro, però, sancisce che quando si tratta di lavori PNRR i contratti stipulati, per effetto dei quali sono già partiti i cantieri, non possono essere revocati.

Insomma, un casino.

Energos aveva fatto alcuni lavori iniziati, liquidati (pagati) per centinaia di migliaia di euro al consorzio, poi è subentrata Energos. Ora, volendo, Energos, ovvero Siri Costruzioni, potrebbe rientrare, ma a quel punto Impregina presenterebbe al comune di Trentola una richiesta di risarcimento danni con cui andrebbe a pignorare anche la scrivania di Massimo Apollonio Capasso.

Fausto Schiavone, legale rappresentante di Siri, però, al momento, pare si sia accontentato, forse per non fare del male ad un’amministrazione che ritiene amica.

Se amica non è, sicuramente non è nemica. E questo si coglie con chiarezza da un terzo appalto per il quale già vi diamo appuntamento tra domani e lunedì.

Oggi ci accontentiamo di raccontarvi del secondo appalto.

LA F.C. DEVE ANDARE IN TRIBUNALE PER UNA GARA AGGIUDICATA

Sempre il 16 giugno 2023, sempre per dei lavori alla scuola di via Rossini di Trentola, sempre la Cuc Valle di Comino pubblica la sua proposta di aggiudicazione per questa procedura dal valore complessivo di 2 milioni e 700 mila euro.

La prima in graduatoria è la F.C. Group di Casal di Principe, che si dovrebbe aggiudicare i lavori con un ribasso del 18,491%.

Su questa decisione cala di nuovo la scure di Massimo Apollonio Capasso. Ma attenzione, però, la Cuc non si offende, visto che non gliene frega un tubo di questa sconfessione. L’importante è che il comune di Trentola versi nelle sue casse la percentuale dovuta per il servizio ricevuto. Tutti soldi pubblici gettati via.

Stavolta Massimo Apollonio si trasforma in Terminator. Dalla procedura di gara ne fa fuori cinque, tra cui le prime tre.

Un vero e proprio tourbillon da cui emerge vincitrice la Coripar, leggermente inferiore a quello di F.C. Group, ma che diventa utile ad un’aggiudicazione che stavolta ha come elemento discriminante la cosiddetta offerta tecnica. Una vera e propria pacchia per i dirigenti degli UTC che lì possono muoversi in piena libertà. Una libertà che in termini tecnico giuridici si chiama discrezionalità.

La F.C. Group va al Tar e vince esattamente come Impregina, visto che era stata fatta fuori da Capasso per lo stesso motivo.

Stavolta, la vincitrice di Capasso, le cui procedure sono state entrambe azzerate dal Tar, non presenta nemmeno ricorso al Consiglio di Stato.

E NON FINISCE QUI

L’amministrazione comunale di Trentola Ducenta è diventata una delle più fedeli e obbedienti rispetto ai desideri del consigliere regionale Giovanni Zannini che nel giorno in cui, pare dopo aver compiuto una visita istituzionale tra tribunale di Aversa e pertinenze associate, dopo aver battezzato la giunta – a sua immagine e somiglianza – ad Aversa, è sceso dal municipio normanno e si è recato a Trentola, dove a lungo si è intrattenuto con il sindaco Apicella.

Ma questo è un fatto puramente politico, una nota a margine.

Tornando alle gare, a nostro avviso, un avviso che vale poco, chi di dovere un’occhiata a queste procedure la dovrebbe dare. Ma le possibilità che ciò avvenga sono – sempre a nostro avviso – molto prossime allo zero.

Appuntamenti ai giorni che verranno per una rapida sintesi della terza gara, la cui partita (già vi preannunciamo) si è chiusa molto più velocemente.