TRUFFA&FALSO. Altra tegola per Fulvio Martusciello e Giosi Ferrandino. La magistratura belga li accusa di aver messo firme false per intascare le diarie del Parlamento Europeo
19 Marzo 2025 - 17:22

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Lo riporta stamattina l’autorevole quotidiano belga Le Soir, che riproduciamo in immagine in alto. Si tratta di una indagine che si aggiunge a quella della presunta corruzione riguardante le pressioni fatte alla commissione europea per favorire la 5G cinese di Huawey
CASERTA – Fulvio Martusciello e Giuseppe Ferrandino sono veri e propri amiconi. Il secondo, che per 5 anni è stato deputato del PD, salvo poi passare in Azione di Carlo Calenda nell’ultima parte della legislatura, festeggia oggi il suo onomastico.
Probabilmente lo fa al sole della sua Casamicciola Terme, uno dei comuni dell’isola di Ischia, di cui è sindaco, unica attività sopravvissuta dopo la mancata conferma al Parlamento Europeo in seguito alle ultime elezioni del 9 giugno scorso, quando Giuseppe Ferrandino, meglio conosciuto come Giosi, è rimasto in panne visto che Azione non è riuscito a superare, così come è successo anche a Italia Viva di Matteo Renzi, lo sbarramento del 4%.
Un onomastico amaro, visto che dopo la tempesta scatenatasi per l’affare Huawei, ovvero la presunta corruzione ad opera dei giganti cinesi delle telecomunicazioni e del 5G (CLICCA E LEGGI), stamattina il giornale belga Le Soir ha pubblicato un articolo, inserendo in bella vista le foto di Ferrandino e Fulvio Martusciello, capodelegazione di Forza Italia, nel quale certifica il coinvolgimento dei due in una seconda inchiesta della magistratura belga, stavolta legata a una pratica tutta italiana che si sviluppa in una lunga filiera, che parte dai furbetti del cartellino e arriva fino ai cosiddetti “pianisti” di Camera e Senato, cioè i parlamentari che votavano anche per i colleghi assenti, e che passa verosimilmente anche per le presunte firme false apposte, secondo la magistratura belga, dai due parlamentari contestualmente o subito dopo le sedute del Parlamento Europeo. Non è ancora chiaro se dopo quelle plenarie di Strasburgo o quelle selettive delle commissioni che si svolgono a Bruxelles.
In poche parole, quando mancava Fulvio Martusciello, il suo amico Ferrandino firmava per lui oltre che per se stesso. Specularmente, si comportava Martusciello quando a mancare era il politico ischitano. Ma cosa ci guadagnavano correndo questo rischio?
Dobbiamo ritornare su un argomento già trattato in passato, cioè rinfrescare la memoria ai lettori sui compensi degli europarlamentari: ognuno percepisce mensilmente uno stipendio netto di 8.420 euro, al quale va aggiunta un’indennità di 4.950 euro per coprire le spese d’ufficio. Siamo a 13.370 euro al mese. Una cifra che resta invariata anche in caso di spese di viaggio, aerei o treni, che sono tutti a carico del Parlamento Europeo. Ma non finisce qui, perché ai deputati viene riconosciuta una diaria di 350 euro netti per ogni seduta del Parlamento. Ed è qui che si sviluppa il vantaggio di una firma di presenza. Secondo le autorità giudiziarie belghe, Martusciello e Ferrandino, con il “giochino” delle firme di cortesia, hanno introitato soldi in maniera illegale, in quanto è capitato che gli sia stata corrisposta una o più diarie quando in realtà non erano presenti.
A insospettirsi per primi, sempre secondo l’articolo del più importante quotidiano belga Le Soir, sono stati i funzionari che registrano le presenze degli eletti, che, in diverse circostanze, si sono trovati di fronte a un numero di firme superiore alle presenze effettivamente riscontrate in aula. Da qui la segnalazione alla Eppo, che da un anno indaga e che negli ultimi giorni ha sottoposto gli uffici di Fulvio Martusciello e le tracce materiali lasciate dalla presenza dei due ad accurata perquisizione.
Insomma, un’indagine che si aggiunge a un’altra inchiesta. Vedremo, a questo punto, anche alla luce dell’estradizione dell’assistente parlamentare portoghese su cui pende un mandato d’arresto e che ha lavorato per anni con Martusciello, se ci saranno riscontri ulteriori e se, dunque, questa indagine potrà incanalarsi verso sviluppi clamorosi, con la richiesta di misure cautelari per gli indagati.
