TUTTI I NOMI. 8 ARRESTI. Ricchi avvocati e commercianti rapinati in casa. Ecco chi sono i membri della banda che ha colpito anche il legale Vittorio Giaquinto

24 Gennaio 2025 - 16:22

CASERTA – Si è svolta oggi una conferenza stampa presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere per fare il punto sull’inchiesta che ha portato all’arresto di otto membri, 7 in carcere, 1 ai domiciliari, di una banda criminale. La banda, che operava tra diverse province, era specializzata in rapine a danno di soggetti abbienti, tra cui l’avvocato casertano Vittorio Giaquinto, vittima di un colpo insieme ai suoi vicini.

Il procuratore aggiunto Carmine Renzulli ha sottolineato la difficoltà nell’individuare le modalità con cui i rapinatori mappavano le vittime e i luoghi dei crimini, ribadendo che le indagini sono ancora in corso per chiarire come venivano selezionati i target.

Gli arrestati sono stati identificati come Novica Djuric, 45enne, Ilaria Somma, 25enne di Castel Volturno, e Ciro Cappiello, 52enne di Melito di Napoli, Vincenzo Palumbo, 34 anni, residente a Melito, David Lazic, 34 anni, di Scampia, Ricardo Zdravkovic, 31 anni, residente a Napoli, Franko Milankovic, 44 anni, noto come “Valentino”, e Domenico Longobardi, 20 anni, di Villaricca.

Un mix di soggetti provenienti sia dai Balcani che dall’Italia. Al momento non possiamo darvi con certezza le generalità dell’unico soggetto in custodia cautelare domiciliare.

Per quattro di loro, il pubblico ministero già lo scorso dicembre aveva richiesto e ottenuto l’applicazione di misure cautelari.

Secondo il funzionario della Squadra Mobile di Caserta, Tucillo, le indagini sono partite proprio dalla rapina all’abitazione dell’avvocato Giaquinto, che ha coinvolto sei rapinatori. Grazie alle intercettazioni telefoniche, è stato possibile individuare uno dei membri della banda e, successivamente, l’intero gruppo. Durante le operazioni, la polizia è riuscita a sventare un’altra rapina a Soccavo, dove un agente della polizia di Stato è stato investito dai rapinatori, che sono stati arrestati poco dopo.

Il dirigente del Servizio Centrale Operativo di Roma, Ivan Currà, ha aggiunto che tutto è iniziato da una telefonata intercettata, che ha permesso di risalire ai membri della banda. Renzulli ha inoltre evidenziato che le indagini sono complesse, poiché i rapinatori non lasciavano tracce evidenti nei luoghi dei crimini.

Il procuratore Pierpaolo Bruni ha espresso preoccupazione per il fenomeno delle bande che operano in modo coordinato tra gruppi italiani e stranieri. “Sappiamo che esistono bande che gestiscono centinaia di veicoli intestati a prestanome, e Castel Volturno sta diventando un punto di riferimento per i criminali”, ha dichiarato Bruni.

Le perquisizioni proseguono nelle province di Napoli e Caserta, mentre le autorità continuano a indagare sulle modalità operative e sulla rete di contatti della banda.