TUTTI I NOMI. Un’intera famiglia nel business dello spaccio. Così arrivava la droga a negozianti e nei locali di S.MARIA C.V.
14 Settembre 2025 - 11:17

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Era l’alba di venerdì mattina quando i carabinieri hanno compiuto un blitz per bloccare un sistema di consegne a domicilio di droga, nato per evitare i controlli nelle piazze di spaccio tradizionali. Quattro persone sono finite ai domiciliari o in carcere.
Il gruppo, noto come famiglia “Bob”, avrebbe abbandonato il metodo classico dello spaccio sotto le palazzine popolari di via Giotto per organizzare un servizio su prenotazione.
I clienti ordinavano per telefono e la merce – principalmente crack e cocaina – veniva consegnata direttamente a casa o in negozio, a volte anche all’interno di locali commerciali.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura diretta da Pierpaolo Bruni, ha portato a misure cautelari per Paola Capitella (in carcere e in foto), suo padre Salvatore e Domenico Funiciello (ai domiciliariz secondo in foto), e l’obbligo di firma per Antonio D’Orsi, terzo in foto. Altri sei indagati, per lo più familiari, sono liberi ma sotto inchiesta.
Secondo le ricostruzioni, il gruppo usava numeri di telefono sempre diversi e nomi finti come “Serena” per confondere le forze dell’ordine. Un negoziante ha confessato di aver acquistato più volte dosi di crack, consegnate direttamente da Paola o da Funiciello, a volte a bordo di un’auto verde.