UN PENSIERINO. Il ragazzo di via Gemito che espone il romantico striscione per lo spinello libero e contro Salvini è una botta di vita in una città azzerata dai malumori e dai minchioni
9 Giugno 2019 - 18:45
CASERTA – Chissà se il giovanotto che si è incatenato in via Gemito, a qualche metro di distanza dai locali da poco sequestrati dai Carabinieri perché, essendo abilitati alla vendita e al consumo di taluni principi attivi della canapa, sono stati trovati in possesso di sostanze proibite, conosce chi sia stato Marco Pannella.
Sicuramente Marco si sarebbe interessato alla iniziativa di questo ragazzo casertano. Avrebbe cercato di capire.
D’altronde lui, insieme ai suoi compagni radicali, e cioè liberali, liberisti ma anche libertari e conseguentemente antiproibizionisti, si è fatto anche arrestare, al culmine di iniziative non violente durante le quali ha coltivato pubblicamente la marijuana al centro di Roma, chiamando i carabinieri e in pratica obbligandoli ad arrestarlo.
Il discorso dello spinello libero non è di facile soluzione. E anche noi, che vicini siamo stati e siamo alla grande tradizione dei Radicali italiani, sulla porzione libertaria riguardante le cosiddette droghe leggere, abbiamo sempre nutrito dubbi più che certezze per una serie di ragioni che sarebbero lunghe da sviscerare in questa sede.
Il bersaglio, il target di questa generazione, si chiama Matteo Salvini, che sarebbe il simbolo di questo neo proibizionismo.
Salvini come Fanfani al tempo del divorzio, come Cossiga negli anni ’70. Ogni stagione della gioventù libertaria ha avuto un suo contraltare.
Inutile star qui a discutere su quella che può essere la testa di un ragazzo di 18-20 anni, e quella che diventa a 35 o 40 anni.
Tutto sommato, quello striscione è un fatto positivo e non per per un giudizio di valore sul suo contenuto, ma perché rappresenta uno straccio di vitalità, di volontà nobile di testimoniar politica in una città totalmente anestetizzata dal pensiero debole di un nullismo edonista e demente.