VERSO LE ELEZIONI. A Paolo Santulli Aversa provincia di Mondragone piace: lui, Stabile & Co. faranno cartello se Zannini gli darà la candidatura a sindaco

2 Gennaio 2024 - 12:14

Da un paio di mesi se ne parla molto. Si sono già chiamati fuori la D’Angelo e Palmieri, Clotilde Criscuolo interpellata ma fredda

AVERSA – “Voglio trovare un senso a questa cosa, anche se questa cosa un, senso non ce l’ha”. La parafrasi, solo lieve, quasi totalmente fedele al testo originale di una celeberrima canzone di Vasco Rossi, ben si adatta, secondo noi, a quello che sta succedendo nelle ultime settimane ad Aversa. Oddio, noi siamo abituati a tutto. Abbiamo, come si suol dire, lo stomaco di ghisa e forse anche un po’ di acciaio. Ne abbiamo viste di cotte e di crude. Però, ci sono fatti che comunque riescono ancora sorprenderci, destabilizzando la logica con la quale, seppur a fatica, cerchiamo di interpretare i fatti che si verificano nella politica, o presunta tale, della provincia di Caserta e di Aversa, in particolare.

Dunque, partiamo dall’imprenditore Paolo Santulli, persona seria, perbene, significativamente facoltoso. In questi anni ha messo atto un’attività di seria opposizione all’amministrazione comunale frutto del ribaltone architettato e poi gestito dei signori Stefano Graziano e Giovanni Zannini, due persone che hanno creato un asse duraturo che ha funzionato a lungo e funziona ancora, in quanto formato da due cervelli molto affini, che funzionano alla stessa maniera e che abitano nella testa di due soggetti che vedono la politica come un semplice esercizio di do

ut des, elevato all’ennesima potenza.

Il mondragonese ha prelevato dei consiglieri comunali, eletti nel centrodestra e quindi delegati dal popolo sovrano di Aversa a svolgere la funzione di opposizione democratica e li ha portati in maggioranza, consentendo al sindaco Alfonso Golia, mollato da diversi consiglieri del Pd sua maggioranza legittima, quella venuta fuori dalla democrazia costituzionale dell’urna elettorale, tra cui proprio Paolo Santulli, di rimanere in carica fino a qualche mese fa.

Santulli, insieme a tutti quelli che avevano un posto garantito nella stanza del potere e che hanno, invece, ritenuto che quel tipo di potere, esercitato alla maniera in cui voleva esercitarlo Alfonso Golia, non valesse la pena di inseguire e perseguire, ha lavorato bene, a testa alta e esprimendo una dignità politica indiscutibile. Per cui, da lui ci si aspetterebbe un comportamento lineare e conseguente a quello interpretato negli anni in cui, durante l’ultima consiliatura, è stato dalla parte giusta, cioè dalla parte di chi ritiene che il popolo non vada preso in giro a colpi di ribaltoni, alimentata dalla storica mala piana di un trasformismo che, però, nel caso specifico è talmente sfrontato da non salvare neppure le apparenze.

Bisogna, allora, veramente ricorrere allo stomaco d’acciaio, allo stomaco di ghisa, per digerire quello che sta capitando. Paolo Santulli, insieme al solito, inossidabile Peppe Stabile cerca di mettere insieme una sorta di polo di centro per offrirsi a Giovanni Zannini, e conseguentemente anche ai vari Giovanni Innocenti, Luciano Sagliocco, con allegato il figlio Francesco, a Federica Turco, cioè ai campioni, quelli che non si sono fatti nessuno scrupolo di tradire il mandato ricevuto dai loro elettori, nel momento in cui questi voti di centrodestra sono stati messi a disposizione di Giovanni Zannini e Stefano Graziano, per creare una maggioranza diversa da quella venuta fuori dal pronunciamento del popolo sovrano di Aversa.

Conoscendo la storia in chiaroscuro di Paolo Santulli, inteso come politico – non certo come imprenditore, del quale conosciamo poco o nulla – abbiamo la sensazione che stia cercando di mettere insieme questo cartello, a cui dovrebbero partecipare anche il medico Gaetano Danzi, cioè colui che un po’ di anni fa Pasquale Giuliano “mise” alla Direzione Sanitaria dell’Asl di Caserta, al tempo nelle mani del centrodestra rappresentato dal Dg Paolo Menduni, e la farmacista Imma Dello Iacono, anch’essa clamorosamente in contraddizione con se stessa, visto e considerato che il sistema Zannini-Graziano ha combattuto fino all’ultimo giorno, fino al giorno del voto contrario al bilancio di Previsione.

Se lo conosciamo bene, dicevamo, questo tentativo prevede solo un piano A, ossia la candidatura a sindaco.

Nel caso in cui Zannini, Innocenti, Sagliocco, che pare abbiano interpellato da tempo il presidente dell’Ordine dei Commercialisti Francesco Matacena, su cui andremo poi a soffermarci in maniera dettagliata, declinandone biografia e opere, questo gruppo è destinato a sfaldarsi oppure ad aprire trattative con altre coalizioni elettorali, a partire da quella capitanata da Antonio Farinaro.

Ma per questo il discorso è prematuro, mentre non è prematuro considerare fuori da ogni discorso di potenziali intese con Zannini e con Peppe Stabile Eugenia D’Angelo, che potrebbe capitanare, da candidata sindaco con cartello della Sinistra Ambientalista e Carmine Palmiero, già presidente del consiglio comunale e artefice principale della candidatura a sindaco – una vera iattura per la città di Aversa – Alfonso Golia.