VILLA LITERNO. Nicola Tamburrino ha scambiato il Comune per una porta girevole. Rientra da sindaco all’ultimo istante e salva la sua poltrone 9 a 8

23 Novembre 2020 - 20:45

VILLA LITERNO (g.g.) – Nulla, sul piano della legittimità giuridica, si può dire al sindaco Nicola Tamburrino per aver partecipato e in pratica deciso la sua sopravvivenza alla seduta del Consiglio comunale di venerdì scorso. Molto c’è da dire, invece, sull’opportunità di questa scelta che arriva in un momento in cui le vicende giudiziarie del primo cittadino, vivono una fase che potremmo definire ancora acuta, visto e considerato che la Procura della Repubblica di Aversa, non rassegnandosi alla sua liberazione dagli arresti domiciliari, ha chiesto e ottenuto dalla corte di Cassazione l’annullamento di questo provvedimento che dovrà essere ora rivisto dal tribunale del Riesame, il quale potrebbe anche fare marcia indietro e decretare una nuova reclusione per Nicola Tamburrino.

Molto c’è da dire anche sul tempo sospeso, quello che ha separato la sua uscita dai domiciliari al momento in cui ha assunto, solo pochi giorni fa, formalmente e di nuovo la carica di sindaco, perché onestamente, sarà un nostro limite, non abbiamo capito bene in che status lui è vissuto in questo periodo dato che la sospensione della Prefettura è caduta nel momento in cui è venuta meno la misura cautelare che gli impediva di svolgere la funzione di sindaco.

Il non essere rientrato in carica subito, ma dopo qualche tempo, si presta ad un ulteriore approfondimento sul terreno del diritto amministrativo, che non mancheremo di effettuare.
Evidentemente Tamburrino ha sperato che il suo voto al bilancio non fosse decisivo. Si è tenuto fuori fino all’ultimo. Poi, quando ha compreso che il bilancio non sarebbe passato e l’amministrazione sarebbe caduta insieme al consiglio comunale, è rientrato in carica giusto in tempo per votare venerdì. Ovviamente il bilancio è passato con nove voti a favore e otto contrari. Oltre al suo, è stato fondamentale quello di Tammaro Diana, prima in dissenso con la maggioranza, poi totalmente integrato con tanto di ingresso in giunta con la carica di assessore.

Al contrario, gli assessori Raffaella Ucciero e Arturo Caiazzo, entrambi aderenti ad Italia Viva e dunque al gruppo di Nicola Caputo, si sono dimessi dalla giunta e hanno votato contro.

A questo punto andremo anche a verificare se Tamburrino sarà reintegrato nel comitato direttivo dell’Asi, da cui era uscito dopo diversi nostri articoli di denuncia.