Vincenzo ucciso e fatto a pezzi. Confermato l’ergastolo per Ciro Guarente

16 Gennaio 2020 - 11:20

PARETE/AVERSA – (Lidia e Christian de Angelis) Confermato l’ergastolo senza attenuanti per Ciro Guarente. Si è conclusa oggi l’ultima udienza del processo di appello per l’omicidio di Vincenzo Ruggiero; alle 12:30 la lettura della sentenza, Guarente ha reso spontanee dichiarazioni, dove ha solo detto di essere pentito e distrutto, ma ancora non ha dichiarato dove si trova la testa di Vincenzo, un pentimento per molti solo di circostanza e non reale, infatti non ha ancora riferito chi sono i complici oltre De Turris. Fuori dell’aula, oltre alla famiglia Ruggiero, la madre e due sorelle di Guarente. Lunga l’arringa della difesa dell’imputato.

Il pm ha chiesto la conferma dell’ergastolo per la crudeltà inflitta al corpo di Vincenzo e per non aver mai mostrato pentimento e aiutato gli inquirenti a trovare gli altri resti di Vincenzo. Dopo la scorsa udienza, il padre di Vincenzo, Francesco Ruggiero, ha così commentato il processo: “Si sempre più difficile,ieri nell’udienza di appello di Guarente Ciro , ho dovuto rivivere tutto lo strazio di mio figlio l avv Luca Cerchia mio Legale di fiducia si è espresso in modo molto esaustivo e a dovuto argomentare tutto l accaduto a mio figlio Vincenzo non ho potuto mantenere le lacrime per me è un argomento e una ferita sempre aperta e vedere quella scimmia nella gabbia quella persona insulsa ,fredda e spietata che il suo legale presentava come un esempio di ragazzo incensurato e di buona famiglia voleva far capire che era stato colpito da un raptus di follia ,voleva far credere che non era premeditato che era stato collaborativi e che i Carabinieri avrebbero fatto pressione per avere la confessione senza la presenza del suo legale ,mi a sconvolto ,il suo atteggiamento freddo senza rimorso ,qui non riusciamo ad uccidere una gallina per mangiarla lui a tenuto lo stomaco di mirare due colpi al cuore uno alle spalle ,lo a sezionato in pezzi immerso nell acido e murato in un anfratto sotto casa dei suoi genitori che continuano a seguirlo nelle varie fasi del processo,che dicono di aver paura della famiglia del De Turris ,e che l avvocato con sprezzo a indicato che Guarente avesse fatto presente come fornitore delle armi per compiere l omicidio non a avuto paura di collaborare come dice l avvocato ,sta merca a ammesso le sue colpe solo quando erano palesemente dimostrate dalle forze dell ordine a sempre sciato le indagini ,e a avuto il barbaro coraggio di venire in casa per tranquillizzare mia moglie abbracciando la e confortandola mentre faceva a pezzi mio figlio non riesco a dormire da tre giorni domani vorrei avete la soddisfazione della conferma della condanna e l’isolamento diurno come per il de Tutto a altro merdoso infame“.