Vittima di estorsioni in aula nega tutto: “Mai pagato il pizzo ai Casalesi”
16 Novembre 2022 - 18:14
L’imprenditore ha fornito una ricostruzione diversa da quella della Dda smentendo le dichiarazioni dei pentiti
SANTA MARIA CAPUA VETERE – Vittima di presunte estorsioni smentisce i pentiti e nega tutto. “Non ho mai sentito parlare di estorsioni, non ho mai dato soldi a nessuno”: sono le dichiarazioni rese dal presunto imprenditore taglieggiato Alfredo Cicala, ex sindaco di Melito, nel corso dell’udienza celebrata dinanzi alla Prima Sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in composizione collegiale presieduta dal giudice Sergio Enea nel processo per le estorsioni in nome e per conto del clan dei Casalesi ai danni della ditta Pumaver Srl, attiva nella manutenzione del verde cittadino a Santa Maria Capua Vetere.
Sotto processo sono finiti: Massimo Vitolo, Antonio Monaco, Gianfranco Di Rienzo, Romeo Aversano Stabile, Mario Tiglio, i quali secondo la ricostruzione del Sostituto Procuratore della Dda Giorgia Da Ponte con minaccia costituita nel fare valere la forza intimidatoria del clan dei Casalesi – fazione Schiavone – avrebbero estorto all’imprenditore Cicala svariate somme di denaro.
Le condotte estorsive sarebbero state compiute nel 2004 secondo quanto riferito da Massimo Vitolo e Antonio Monaco, entrambi oggi collaboratori di giustizia, rispettivamente nel dicembre 2015 e nel febbraio 2016. Condotte, poi, accertate dall’attività investigativa della Squadra Mobile della Questura di Caserta.
La presunta vittima ha fornito, però, una diversa versione dei fatti ricostruiti dalla Dda partenopea.
“Non sono mai stato avvicinato da nessuno. Non ho mai sentito parlare di estorsioni né di criminalità organizzata. I miei cugini (titolari della Pumaver nda) non hanno mai ricevuto richieste di denaro
Si torna in aula a metà del mese di dicembre per l’escussione del titolare della Pumaver Srl, Gaetano Marrone